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GDO: CONFERMATI I DATI SU PERDITE PER IL COMMERCIO

I DATI DELLA CAMERA DI COMMERCIO SULLA GRANDE DISTRIBUZIONE.
IL PRESIDENTE DELL’ASCOM, PATRIZIO BERTIN: “LA PROLIFERAZIONE DELLA GDO? SOLO PERDITE PER L’INTERO SISTEMA ECONOMICO: DI POSTI DI LAVORO, DI NEGOZI E ANCHE DI TERRITORIO. E’ TEMPO CHE I NOSTRI AMMINISTRATORI CAPISCANO CHE IL GIOCO NON VALE LA CANDELA”
Come volevasi dimostrare.
La brusca frenata dei centri commerciali, che flettono in termini numerici sia in punti vendita, che in metri quadrati di superficie che, infine e soprattutto, di dipendenti, non meraviglia il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin.
“I dati diffusi dalla Camera di Commercio in base allo studio del Dipartimento di scienze economiche e aziendali della nostra Università – commenta il presidente dell’Ascom – sono la prova provata di quanto andiamo sostenendo da tempo, ovvero che la proliferazione dei centri commerciali oltre l’equilibrio tra grande, media e piccola distribuzione che qui da noi è stato ampiamente superato, non porta a vantaggi, ma solo a perdite, e consistenti, per l’intero comparto del commercio”.
Concetti, come rimarca il presidente, sostenuti da tempo ma oggi finalmente certificati da uno studio che lascia poco spazio alle interpretazioni.
“Per anni – continua Bertin – e ancora adesso, il “mantra” che la GDO continua a propinarci è quello dell’aumento dell’occupazione. Lo studio non solo conferma che si sono persi nell’ultimo anno 170 posti di lavoro nella stessa grande distribuzione, ma conferma altresì che 259 negozi “tradizionali” hanno dovuto chiudere i battenti e anche lì c’erano dipendenti e titolari che hanno perso il lavoro. Senza contare poi che la superficie si è ridotta di circa 10mila metri quadrati avviando quella dismissione che, sia in America che in Europa sta disseminando il territorio di enormi scatoloni vuoti e fonte di degrado”.

Insomma una sconfitta su tutta la linea che suggerisce al presidente Bertin una riflessione.
“Questi dati – conclude Bertin – dovrebbero far capire ai nostri sindaci che gli euro che introitano da Imu e oneri di urbanizzazione quando ritengono di poter autorizzare la realizzazione di una nuova grande struttura di vendita, non valgono la candela. Per una che apre, infatti, ce n’è una che chiude ma i danni che vengono fatti all’intero sistema economico, sono impressionanti. Purtroppo le visioni della GDO, nonostante i ripetuti rovesci (come quelli che la grande distribuzione sta riscontrando sui margini derivanti dalle aperture domenicali) non appaiono molto lungimiranti. Spetta dunque ai nostri amministratori comprendere che continuare su questa strada non conviene. Non conviene all’economia, non conviene al territorio (ormai cementificato oltre ogni ragionevole limite e dunque anche concausa delle alluvioni) e non conviene alla convivenza civile: un supermercato dismesso è infatti l’anticamera del degrado e tutti, di questi tempi, sappiamo quanto il degrado contribuisca a rendere meno sicure le nostre città e anche i nostri piccoli centri”.

 

Padova 2 settembre 2015