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DECRETO “MILLEPROROGHE”: RINVIO AL 31.12.2018

milleproroghe

IL DECRETO RINVIA SCADENZE CONCESSIONI AMBULANTI.
SATTIN (FIVA ASCOM):
“NOI CONTRARISSIMI ALLA BOLKESTEIN MA COSI’ SI MANDANO ALLE ORTICHE 5 ANNI DI TRATTATIVE E DI EQUILIBRI FATICOSAMENTE RAGGIUNTI”.
COMUNI PREOCCUPATI PER LA GESTIONE DI UNA DELICATA FASE DI TRANSIZIONE

“Se il buongiorno si vede dal mattino, il governo Gentiloni parte col piede sbagliato. Infatti le uniche conseguenze certe del rinvio, ora fissato al 31 dicembre 2018, della scadenza delle concessioni contenuto nel decreto
“Milleproroghe” sono, nell’immediato, la confusione e l’incertezza più totali”.
Va giù duro nei confronti del governo il presidente della Fiva Ascom Confcommercio di Padova, Ilario Sattin che si è visto procrastinare la scadenza prevista dall’Intesa in Conferenza Unificata.
“Partiamo da un dato di fatto: – continua Sattin – noi siamo sempre stati contro la Bolkestein, contro le sue motivazioni e, soprattutto, contro i suoi effetti ma quella del governo è una mossa senza precedenti che rimette in discussione l’intesa del 2012 sui criteri di riassegnazione delle concessioni di posteggio su area pubblica, e forse anche la loro durata e i criteri di selezione”.
Va detto, per tranquillità degli ambulanti, che nulla cambia, nell’immediato, per gli operatori su area pubblica, ma la sensazione che si sia voluto by-passare lo spirito di collaborazione che, da 5 anni a questa parte, ha caratterizzato il confronto in difesa delle aziende del settore, è forte.
“Già venerdì scorso – continua il presidente degli ambulanti dell’Ascom – i comuni che avevano emesso i bandi di assegnazione dei posteggi hanno cominciato a telefonare preoccupati di non poter gestire con raziocinio quella che era di per sé una delicata fase di transizione dal vecchio al nuovo sistema ma che oggi rischia di trasformarsi in un terreno infido, privo di certezze”.
“Di sicuro – aggiunge Sattin – noi non abbiamo mai smesso di sostenere che l’intesa rappresenta il miglior punto di equilibrio fra le esigenze delle imprese e la necessità dell’applicazione della Bolkestein. Perché dunque il rinvio, all’ultimo minuto,da parte del Governo? Cosa si nasconde dietro un provvedimento da noi non richiesto e osteggiato anche dalle Regioni? Significa che si può mandare in soffitta la Bolkestein? Se così fosse noi saremmo i primi a gioire ma purtroppo ho l’impressione che così non possa essere e che l’unico risultato sia quello di gettare alle ortiche il lavoro di 5 anni, magari nella convinzione di favorire un comparto cedendo a scorciatoie che si riveleranno dei vicoli ciechi”.
“A questo punto io credo che il “Milleproroghe” – conclude Sattin - non possa essere convertito nella forma in cui è stato emanato sul finire dell’anno appena passato”.


Padova 30 dicembre 2016