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IL PASSAGGIO GENERAZIONALE

POCHE AZIENDE SOPRAVVIVONO AL PASSAGGIO GENERAZIONALE.
LE AZIONI DELL’ASCOM CONFCOMMERCIO DI PADOVA PER RIDURRE I RISCHI E FAVORIRE IL PROSIEGUO DELLE ATTIVITA’
Il dato generale è a dir poco drammatico: su 80 mila imprenditori che ogni anno in Italia affrontano la successione generazionale, appena un quarto supera il primo passaggio, il 14% non supera il secondo, mentre al terzo rimane in piedi solo il 5% delle imprese. E il 63% delle imprese che superano il passaggio generazionale non va oltre il quinto anno.  Un bel problema! Sicuramente colpa della globalizzazione che ha messo a nudo tutti i limiti del sistema italiano dove la personalità del fondatore è spesso in grado di svolgere la propria attività meglio di un qualsiasi altro manager, ma il rischio è che il successo acquisito sia dovuto al carisma e alle capacità di quella persona e, quindi, non facilmente replicabile.  Se consideriamo che le piccole e medie imprese, in Italia, sfiorano la quota del 99% e che il 93% è a conduzione familiare, si può ben capire quanto critico sia per le nostre imprese il momento attuale che somma alla crisi anche le successioni “obbligate” visto che i fondatori, per limiti di età, sono costretti a passare la mano. “Il problema – spiega Riccardo Capitanio, presidente dei giovani dell’Ascom Confcommercio di Padova e leader veneto dei giovani di Confcommercio – è che da noi è ancora ben radicato il concetto che potrebbe tradursi nella battuta “figlio mio, tutto questo un giorno sarà tuo”. Il risultato è che la successione padre-figlio in Italia raggiunge quote tra l’80 ed il 90% a fronte del 60% dei danesi, del 30-40% degli olandesi e del risicato 10% dei norvegesi”. Un bene o un male? A giudicare dalle difficoltà espresse dai numeri citati all’inizio sembrerebbe soprattutto un male al quale l’Ascom sta cercando di porre rimedio da ormai qualche tempo, con l’aggiunta, nell’ultimo periodo di due significative iniziative. “Di concerto con CFMT (il Centro Formazione Manager del Terziario di Manager Italia) – spiega il direttore generale dell’Ascom, Federico Barbierato – abbiamo attivato un progetto che sotto il nome “Managerattivo” recupera l’esperienza di quei manager che al momento non sono impegnati e che possono operare, oltre che sul livello della riorganizzazione, anche su quello della trasmissione d’azienda”. Non solo. Grazie al proprio servizio formazione l’Ascom, nel quarto trimestre dell’anno che sta per chiudersi, ha realizzato tutta una serie di incontri in molte località della provincia, denominata Maps, che ha interessato centinaia di giovani imprenditori sollecitati su varie tematiche, una delle quali è stata proprio il passaggio generazionale.
“L’obiettivo – evidenzia Capitanio – è quello di evitare, per quanto possibile, che aziende anche sane, ben strutturate e con mercati potenzialmente interessanti, chiudano la loro parabola perché poco “attrezzate” a gestire un passaggio che non è né semplice né facile”. C’è infine un altro aspetto: quello delle imprese che il passaggio non possono farlo perché ai figli l’attività imprenditoriale genitoriale non interessa.
“In questo caso – conclude Barbierato – l’Ascom può rappresentare un punto di riferimento per cercare di trovare chi possa rilevare l’attività”.

 

PADOVA 23 DICEMBRE 2013