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TASSA DI SOGGIORNO COMUNE DI PADOVA

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L’ASCOM ADERISCE ALLA PROPOSTA DEL TAR E PRIVILEGIA LA CALENDARIZZAZIONE DEL GIUDIZIO DI MERITO.

Doveva essere il giorno della prima verità, ovvero quella della sospensiva sul provvedimento del Comune di Padova che, dallo scorso 1° settembre, ha introdotto la tassa di soggiorno. Ma così non è stato.
Aderendo ad una richiesta della presidenza del Tar del Veneto, infatti, gli avvocati dell’Ascom Confcommercio di Padova (che, ricordiamo, ha presentato ricorso avverso alla tassa di concerto con Appe e Adiconsum) hanno accettato, così come hanno fatto gli avvocati di un gruppo di albergatori veneziani, anche loro interessati a stoppare il discusso balzello, di andare direttamente al giudizio di merito.
“Abbiamo preferito privilegiare il giudizio di merito al giudizio sulla sospensiva – ha detto il direttore generale dell’Ascom, Federico Barbierato – per poter calendarizzare subito l’udienza sul merito stesso. Assodato, purtroppo, che i nostri albergatori stanno già sostenendo i costi derivanti dalla nuova gabella che si accompagna ad un notevole aggravio in termini burocratici, abbiamo ritenuto più proficuo stabilire subito la data di quello che sarà il “giudizio finale”

(fatto salvo il ricorso al Consiglio di Stato) nel corso del quale verranno valutate approfonditamente le nostre obiezioni, per noi più che fondate”.
In effetti, una sospensiva avrebbe avuto effetti positivi se fosse intervenuta prima del 1° settembre, ma adesso che il danno, in qualche maniera, è stato prodotto, meglio puntare al bersaglio grosso.
“Purtroppo – ha continuato Barbierato – i tempi della giustizia non sono quelli che servirebbero all’economia e, pertanto, l’udienza sarà fissata entro il primo semestre del nuovo anno. In quella sede, come ovvio, torneremo a sottolineare quelle che, per noi, sono obiezioni di sostanza, ovvero che la tassa, così com’è stata formulata dal Comune di Padova, non è una tassa di scopo perché non individua la destinazione della stessa, che non è accettabile la discriminazione degli alberghi cittadini rispetto a quelli che non appartengono al comune di Padova, che non c’è proporzionalità e si obbligano gli albergatori ad essere agenti della riscossione con tutte le responsabilità del caso”.
In attesa dunque di “entrare nel merito” della vicenda, a Padova gli albergatori, volenti o nolenti, applicano la tassa.
“In questi primi giorni di vigenza – ha concluso il direttore generale dell’Ascom – non  abbiamo avuto notizia di rifiuti da parte della clientela. Ci viene invece segnalata, dagli stessi operatori, molta ironia, una sostanziale indignazione e anche, soprattutto da parte dei turisti francesi, un raffronto tra quanto pagano loro di tassa di soggiorno (poco e comunque su tutto il territorio nazionale) e quanto viene richiesto dal nostro municipio e, stante la legge istitutiva, da pochi altri nel Belpaese ”.


7 settembre 2011

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