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L'ASCOM OFFRE LA PROPRIA COLLABORAZIONE AGLI ARCHISTAR IMPEGNATI NELLA RIPROGETTAZIONE DELLA CITTA'


L’ASCOM AGLI ARCHISTAR QUESTA SETTIMANA AL LAVORO PER PADOVA: “ABBIAMO OBIETTIVI E PROGETTI CHE INSISTONO IN AREE COMUNI: COLLABORIAMO”

“Di sicuro la riprogettazione della città non è un gioco ed anzi costituisce uno degli elementi focali sui quali costruire il nostro futuro”. Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom, ne è convinto e dunque sprona gli architetti che in questi giorni sono al lavoro nell’ambito del workshop internazionale di architettura con l’obiettivo di “reinventare” cinque aree “nodali” della città, a tener conto di cosa, in questi mesi e i questi anni l’Ascom stessa ha fatto con analoghi intendimenti.
“Uno dei luoghi sui quali gli architetti stanno lavorando – prosegue il presidente dell’Ascom – è l’ex tesoreria della Cassa di Risparmio in piazza Eremitani, uno dei luoghi che insistono in quello che è il nostro progetto, condotto di concerto con l’Università (nello specifico l'ICEA, il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale), che abbiamo chiamato “Il Quadrilatero dei Sensi” e che parte proprio da un assunto: là dove c'erano il tribunale, il cinema Altino e l'esattoria adesso c'è una zona che, perdendo i suoi attrattori principali, ha finito per perdere anche i suoi tratti caratteristici. "Un'area che invece deve ritornare ad essere una zona cruciale della città – aggiunge Bertin - e che, per farlo, “usa” i cinque sensi per sottolineare la sua voglia di rinascita".
Cinque sensi che rappresentano la traduzione di vocazioni antiche: il gusto che si esplica nei ristoranti e nelle trattorie dell'area; l'udito che consentirà di percepire la musica del Pollini, del San Gaetano, di Santa Sofia e magari proprio di palazzo Foscarini ripensato in auditorium. E poi la vista che, come “racconta” un video realizzato dagli studenti del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale col contributo in audio e in video dei negozianti della zona, gode già di un patrimonio immobiliare di valore ma potrebbe arricchirsi dell'apporto della street art, così come il tatto sarà chiamato a dire la propria non solo nell'interattività del Musme ma anche nelle stoffe, nelle pelli, nell'oggettistica presente nei negozi ed infine l'olfatto troverà nei negozi specializzati nei profumi, ma non solo, l'occasione per completare un'offerta che, così proposta, potrebbe realmente cambiare l’immagine del centro storico di Padova sia in favore della cittadinanza che, soprattutto, dei turisti.
“Agli architetti – conclude Bertin –che in questi giorni mettono a disposizione il loro talento per offrire spunti innovativi alla città, diciamo: collaboriamo nella prospettiva di offrire a Padova più occasioni per diventare ancora più bella ed ancora più funzionale”

PADOVA 19 SETTEMBRE 2017