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23/02/2018 - L’omologazione definitiva del concordato può causare la rettifica della detrazione IVA

L’omologazione definitiva del concordato può causare la rettifica della detrazione IVA

Con Sentenza 22 febbraio 2018, causa C-396/16 la Corte di Giustizia UE ha sancito il principio secondo cui la riduzione dei debiti in seguito all’omologazione definitiva di un concordato preventivo costituisce un caso di operazione totalmente o parzialmente non pagata che può dare luogo a una rettifica della detrazione IVA operata inizialmente.
La Corte ritiene infatti che, nel caso di specie, la riduzione dei debiti dell’impresa in concordato dà luogo a un mutamento degli elementi inizialmente presi in considerazione dalla stessa impresa per determinare l’importo della detrazione IVA.
Ne consegue che l’impresa in concordato preventivo deve restituire all’Erario l’imposta a suo tempo detratta e non più dovuta ai fornitori.

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Indice TFR del mese di gennaio 2018

L’Istituto centrale di statistica ha reso noto che l’indice dei prezzi al consumo per il mese di gennaio 2018 è pari a 101,50 punti.
L’incidenza percentuale della differenza rispetto all’indice in vigore al 31 dicembre 2017 è pari a 0,395648; il calcolo del coefficiente di rivalutazione si esegue sommando il 75% di tale valore con un tasso fisso dell’1,5% annuo, per cui si avrà un indice di rivalutazione del TFR pari a 0,421736%.

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Lavoro subordinato se manca il progetto

La Corte di Cassazione, in materia di qualificazione dei rapporti di lavoro, ha chiarito ancora una volta che la mancanza del "progetto" nell’ambito di una collaborazione coordinata a progetto comporta la riconduzione del rapporto in quella che è la forma tipica del rapporto di lavoro, cioè un contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato.
In questo modo si sono espressi i giudici della Corte Suprema con la Sentenza n. 4337 del 22 febbraio 2018, nella quale, riformando la decisione della Corte d’Appello che aveva dato ragione all’azienda sulla base del fatto che il lavoratore era libero di scegliere il proprio orario di lavoro, viene precisato che è la legge, e per la precisione l’articolo 69 del D.Lgs n. 276/2003, che prevede la conversione del rapporto in mancanza del progetto: pertanto, indipendentemente dalle altre caratteristiche del rapporto, la mancata indica zione di uno specifico progetto rende illecita la collaborazione.

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Contratto a tempo determinato: risarcimento solo in caso di mancata conversione in indeterminato

Con la Sentenza n. 4358 del 22 febbraio 2018 la Corte di Cassazione, rigettando il ricorso presentato dal lavoratore, ha stabilito che l’interruzione di un rapporto lavorativo, quale naturale conseguenza della tipologia di contratto a tempo determinato, non costituisce presupposto per il risarcimento del danno.
La Suprema Corte, richiamando la pronuncia delle SS.UU. n. 5076/2016, afferma che non è possibile in via generale far coincidere il danno con la mancata conversione, poiché il pregiudizio è risarcibile solo se previsto dalla legge.

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