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12/06/2015 - Regime premiale per 157 studi di settore: Provvedimento

Regime premiale per 157 studi di settore: Provvedimento

Con Provvedimento 9 giugno 2015, l'Agenzia delle Entrate ha approvato l'elenco degli studi di settore che, per il periodo d'imposta 2014, hanno la possibilità di accedere al regime premiale di cui all'art. 10, D.L. n. 201/2011.

In particolare, il documento individua 157 studi di settore per i quali i contribuenti che comunicano fedelmente i dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore sono ammessi al regime premiale per il periodo d'imposta 2014.

Si segnala che, al momento, nessuno studio di settore appartenente al comparto dei professionisti è compreso nell'elenco.

 

Regime forfetario: nuovi codici tributo

Con Risoluzione 11 giugno 2015, n. 59, l'Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo per il versamento, tramite il modello F24, dell'imposta sostitutiva sul nuovo regime forfetario di cui all'art. 1, commi da 54 a 89, della Legge n. 190/2014.

In particolare, il codici tributo in oggetto sono i seguenti:

  • "1790" denominato "Imposta sostitutiva sul regime forfetario - Acconto prima rata - art. 1, c. 64, legge n. 190/2014";
  • "1791" denominato "Imposta sostitutiva sul regime forfetario - Acconto seconda rata o in unica soluzione - art. 1, c. 64, legge n. 190/2014";
  • "1792" denominato "Imposta sostitutiva sul regime forfetario - Saldo - art. 1, c. 64, legge n. 190/2014".

 

L'obesità non può essere invocata dall'INAIL per negare l'infortunio in itinere

Una lavoratrice nel recarsi al lavoro inciampa nel marciapiede lesionandosi menisco e rotula e, dopo un primo periodo di terapie, viene sottoposta ad intervento chirurgico al ginocchio. L'INAIL non può disconoscere l'infortunio in itinere per il periodo di convalescenza successivo all'operazione, sostenendo che il danno al ginocchio che ha reso necessario l'intervento sia stato causato dall'obesità della lavoratrice e non tanto dal precedente infortunio.

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 12121 dell'11 giugno 2015, ha accolto il ricorso della lavoratrice, riconoscendole il diritto all'indennità di infortunio, e smentito l'INAIL in virtù del principio dell'equivalenza delle condizioni di cui all'articolo 41 del codice penale, secondo il quale va riconosciuta l'efficienza causale ad ogni antecedente che abbia contribuito, anche in modo indiretto o remoto, al verificarsi dell'evento. Pertanto, i giudici della Corte Suprema sostengono che l'infortunio occorso alla lavoratrice non può essere escluso dalle cause che hanno reso necessario l'intervento, solo perché già esistevano delle patologie da sovraccarico del ginocchio a causa del sovrappeso.

 

Mobilità concordata coi sindacati efficace nonostante il vizio della comunicazione

In tema di licenziamento collettivo, la Corte di Cassazione ha statuito la piena efficacia della mobilità concordata coi sindacati, che non risulta invalidata dall'omessa trasmissione da parte del datore di lavoro della comunicazione alla commissione regionale permanente (art. 4 della Legge n. 223/91).

In particolare la Suprema Corte, con la Sentenza n. 12122 dell11 giugno 2015, ha chiarito che non ricorre l'inefficacia del licenziamento nell'ipotesi in cui risulta, in concreto, che l'omissione di una delle comunicazioni non ha impedito all'intera procedura, svoltasi correttamente in tutte le sue articolazioni, di raggiungere lo scopo previsto, con l'avallo delle organizzazioni dei lavoratori.

 

Jobs Act: in arrivo i decreti legislativi

Nella seduta di ieri, 11 giugno 2015, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva i decreti legislativi recanti, rispettivamente,

  • il testo organico semplificato delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni,
  • nuove misure per la conciliazione delle esigenze di cura, vita e lavoro.
Sono, invece, in fase di esame preliminare ulteriori 4 decreti legislativi in materia di:
  • razionalizzazione dell'attività ispettiva;
  • riordino degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro;
  • riordino dei servizi per il lavoro e politiche attive;
  • semplificazione degli adempimenti e delle procedure a carico di cittadini e imprese.

 

Cassazione: convalida in DTL per la risoluzione consensuale con la gestante anche ante "Fornero"

Con Sentenza n. 12128 dell'11 giugno 2015 la Corte di Cassazione interviene in merito alla validità del recesso consensuale tra datore di lavoro e lavoratrice in stato interessante.

In particolare, la Suprema Corte ha stabilito che il recesso consensuale con la gestante necessita della conferma dell'ispettorato del lavoro anche se la risoluzione consensuale è avvenuta prima dell'entrata in vigore della "Riforma Fornero".

La Corte, infatti, afferma che la Legge n. 92/2012 ha solo "esplicitato in norma" quanto già doveva essere applicato in forza della precedente normativa in base al principio costituzionalmente riconosciuto della speciale tutela che deve essere garantita alla madre e al bambino.

Licenziamento: la reintegra provvisoria poi dichiarata illegittima, non dà diritto ai contributi

In materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha chiarito che qualora l'azienda venga obbligata alla reintegra provvisoria del lavoratore a fronte del licenziamento illegittimo, non deve considerarsi coperto da contributi previdenziali tale periodo se la sentenza definitiva dichiara la legittimità del provvedimento espulsivo.

Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 12124 dell'11 giugno 2015, ha precisato che nel periodo interessato, ove l'azienda abbia corrisposto la retribuzione al lavoratore in assenza di accettazione della prestazione, in ragione della dichiarazione di legittimità del licenziamento il periodo non risulterà coperto da contribuzione, a fronte della richiesta del datore di lavoro della restituzione degli importi all'INPS e di quanto percepito al lavoratore.