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25/01/2016 - Sanzione per utilizzo eccessivo dei crediti d'imposta, Sentenza

Sanzione per utilizzo eccessivo dei crediti d'imposta, Sentenza

Con Ordinanza 22 dicembre 2015, n. 25816, la Corte di Cassazione ha affermato che nell'ipotesi di superamento del limite massimo dei crediti d'imposta compensabili, si realizza il mancato versamento di parte del tributo alle scadenze previste, sanzionato nella misura del 30% (art. 13, comma 1, D.Lgs. n. 471/1997).
In particolare, nel caso in oggetto il contribuente aveva effettuato compensazioni orizzontali tra IVA e altri tributi tramite il modello F24 per un ammontare superiore al tetto annuo fissato dall'art. 34, comma1, L. n. 388/2000, ossia 516.456,90 euro (dal 2014, il limite è stato innalzato a 700 mila euro).
È stata applicata la sanzione per omesso versamento per l'utilizzo eccessivo dei crediti prevista dall'art. 13, comma 1, D.Lgs. n. 471/1997 e non viene contestata l'esistenza del credito compensato.

Autoliquidazione 2015/2016: i coefficienti per il pagamento rateale

L'INAIL, con la Nota n. 1015 del 22 gennaio 2016, rende noto il tasso di interesse da applicare in caso di richiesta di pagamento a rate del premio relativo all'Autoliquidazione 2015/2016, fissato nella misura dello 0,70% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Sulla base del suddetto tasso, l'INAIL fornisce i coefficienti per il calcolo degli interessi da applicare alle rate.

Depenalizzazioni: pubblicati due decreti

Sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 17 del 22 gennaio 2016:
  • il Decreto Legislativo n. 7 del 15 gennaio 2016, recante "Disposizioni in materia di abrogazione di reati e introduzione di illeciti con sanzioni pecuniarie civili, a norma dell'articolo 2, comma 3, della legge 28 aprile 2014, n. 67";
  • il Decreto Legislativo n. 8 del 15 gennaio 2016, recante "Disposizioni in materia di depenalizzazione, a norma dell'articolo 2, comma 2, della legge 28 aprile 2014, n. 67".

In materia di lavoro, si segnala l'articolo 3, comma 6, del D.Lgs n. 8/2016 relativo all'omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali.

Risarcimento del danno alla dipendente per riduzione dei compiti

In tema di demansionamento, secondo la Corte di Cassazione spetta un risarcimento del danno non patrimoniale a favore della segretaria, allontanata dai compiti di collaborazione con i vertici della società e relegata alla cura della rassegna stampa, a nulla rilevando la successiva assegnazione a funzioni equivalenti.
Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 1188 del 22 gennaio 2016, ha precisato che la limitazione quantitativa e qualitativa delle attività affidate alla dipendente integra un danno alla professionalità, in particolare laddove le mansioni svolte possono essere alimentate soltanto con l'esercizio.