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08/01/2016 - Disciplina IMU degli immobili concessi in comodato a parenti: Legge di Stabilità 2016

Disciplina IMU degli immobili concessi in comodato a parenti: Legge di Stabilità 2016

La Legge di Stabilità 2016, recentemente pubblicata in G.U., all'art. 1, comma 10, ha rivisto il trattamento ai fini IMU dell'unità immobiliare concessa in comodato ad un parente in linea retta entro il primo grado che la utilizza come abitazione principale, ora disciplinato dalla nuova lett. 0a) introdotta nel comma 3 dell'art. 13, D.L. n. 201/2011. Tale fattispecie non rientra quindi più nella potestà regolamentare del Comune.
In particolare, ai sensi della citata lett. 0a), la base imponibile IMU è ridotta del 50% per le unità immobiliari, escluse quelle "di lusso" (A/1, A/8 e A/9), concesse in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado che la utilizzano come abitazione principale a condizione che:
  • il contratto sia registrato;
  • il comodante:
  • possieda un solo immobile in Italia, oltre all'abitazione principale non di lusso sita nel Comune in cui è ubicato l'immobile concesso in comodato;
  • risieda anagraficamente e dimori abitualmente nello stesso Comune in cui è situato l'immobile concesso in comodato.

Al fine di poter fruire di tale agevolazione il comodante deve presentare la dichiarazione IMU per attestare il possesso dei requisiti richiesti.

Esenzione IRAP per medici ospedalieri: Legge di Stabilità 2016

L'art 1, comma 125, Legge di Stabilità 2016 ha aggiunto il nuovo comma 1-bis all'art. 2 D.Lgs. n. 446/97, in base al quale ai fini IRAP non sussiste autonoma organizzazione a favore dei medici che:
  • hanno sottoscritto specifiche convenzioni con le strutture ospedaliere per lo svolgimento della professione all'interno delle stesse;
  • percepiscono per l'attività ivi svolta più del 75% del loro reddito complessivo. Ai fini della sussistenza di tale requisito sono in ogni caso irrilevanti l'ammontare del reddito realizzato e le spese direttamente connesse all'attività svolta.

Si ha comunque autonoma organizzazione in presenza di elementi che superano lo standard e i parametri previsti dalla Convenzione con il SSN.

Giusta causa convertita in giustificato motivo soggettivo dal giudice

In materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha disposto che il giudice di merito può convertire il licenziamento adottato per giusta causa dal datore di lavoro in un licenziamento per giustificato motivo soggettivo, anche senza una domanda specifica in tal senso da parte dell'azienda.
Nella Sentenza n. 21 emanata il 7 gennaio 2016, la Corte Suprema ha spiegato che tale conversione non lede i diritti del lavoratore né viola l'articolo 112 del Cpc, in quanto, da un lato, nella domanda avanzata dall'azienda al giudice d'appello, nella quale chiedeva di riconoscere la legittimità del licenziamento per giusta causa, può ritenersi contenere la richiesta di affermare la risoluzione del rapporto per giustificato motivo soggettivo e, dall'altro, nella richiesta di risarcimento più ampia avanzata dal lavoratore può ritenersi compresa anche quella minore derivante dal licenziamento con diritto al preavviso.

L'INPS spiega la contribuzione CIG per gli apprendisti professionalizzanti

L'INPS, nel Messaggio n. 24 del 5 gennaio 2016, a seguito dell'entrata in vigore del D.Lgs n. 148/2015, fornisce chiarimenti in merito alle nuove misure di finanziamento della cassa integrazione (ordinaria e straordinaria) relativamente ai lavoratori assunti con contratto di apprendistato professionalizzante.
Inoltre, l'Istituto fornisce istruzioni in merito al computo della forza aziendale ai fini del finanziamento della cassa integrazione ordinaria.