Approvata in via definitiva la Legge di bilancio 2017In data 7 dicembre 2016, il Senato ha approvato in via definitiva la Legge di bilancio 2017, contenente il "Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e il bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019", che a breve verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale. |
Scadenza versamento saldo IMU/TASI: FAQ del Dipartimento delle FinanzeCon Comunicato 2 dicembre 2016, il Dipartimento delle Finanze, in prossimità della scadenza per il versamento della seconda rata dell’IMU e della TASI (16 dicembre 2016), ha pubblicato sul proprio sito internet le "Faq versamento seconda rata IMU e TASI 2016".In particolare, al fine di rispondere ai dubbi di contribuenti, operatori professionali e associazioni di categoria, sono stati formulati dei chiarimenti in merito alla corretta individuazione delle aliquote applicabili per il versamento del saldo. |
Rimborso IVA con visto di conformità: RisoluzioneCon Risoluzione 6 dicembre 2016, n. 112, l’Agenzia delle Entrate ha fornito precisazioni in merito all’istanza di rimborso IVA recante visto di conformità garantito da polizza assicurativa con massimale inferiore alla somma chiesta a rimborso.In particolare il documento di prassi ha chiarito che la polizza assicurativa, stipulata dai professionisti con visto di conformità, per consentire il rimborso IVA deve essere adeguata al numero dei contribuenti assistiti, dei visti di conformità, delle asseverazioni e delle certificazioni tributarie, ma non all’ammontare del credito chiesto a rimborso. Di conseguenza, nell’ipotesi di assicurazione con massimale inferiore alla somma chiesta a rimborso, il contribuente non è obbligato a prestare altra garanzia. |
Giustificato motivo oggettivo: lecito se serve per aumentare la redditività, illecito se il datore adduce una crisi che non c’èIn materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha chiarito che il giustificato motivo oggettivo può ritenersi lecito se operato nell’ambito di una riorganizzazione dell’impresa per ridurre i costi e, di fatto, aumentare i profitti. Il provvedimento risulta illegittimo, però, se la diminuzione del fatturato posta a motivazione del recesso non sussiste.I giudici della Corte Suprema, nella Sentenza n. 25201 pubblicata il 7 dicembre 2016, riformando la sentenza d’appello, chiariscono due aspetti: da un lato, non si può escludere la possibilità per l’azienda di licenziare al di fuori dei periodi di crisi, in quanto ciò sarebbe contro il principio costituzionale di libertà di impresa; in secondo luogo, che nelle recenti leggi in materia di lavoro, dalla Biagi al Collegato Lavoro alla Fornero, il legislatore ha inteso escludere la sindacabilità da parte del giudice de lle scel te operate dal datore di lavoro per motivi tecnici, produttivi e organizzativi. Sulla base di tali principi, pertanto, la Cassazione annulla la sentenza di appello e passa la parola al giudice del rinvio. |
Fondo di solidarietà del personale del credito: limiti di accesso all’assegno ordinarioL’INPS, con il Messaggio n. 4975 del 6 dicembre 2016, interviene per fornire chiarimenti relativamente ai limiti imposti dal decreto Interministeriale n. 83486/2014 all’accesso all’assegno ordinario garantito dal Fondo di solidarietà per la conversione e la riqualificazione professionale, per il sostegno all’occupazione e del reddito del personale del credito.A riguardo l’INPS ricorda che, ai sensi dell’art. 9, comma 4 del Decreto n. 83486/2014, l’intervento ordinario del Fondo è determinato in misura non superiore a due volte l’ammontare dei contributi ordinari dovuti dalla singola azienda. Inoltre, la delibera n. 125/2016 del Comitato amministratore del Fondo prevede un ulteriore limite da applicarsi in relazione al gruppo societario di appartenenza dell’azienda istante, ovvero, nel caso in cui non vi sia un gruppo di appartenenza, in relazione alla stessa azienda. Ai fini dell’ef fettuazi one dei controlli dei predetti limiti, l’Istituto rende nota la necessità che l’azienda, al momento della presentazione della domanda, provveda ad inviare tramite PEC all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., una apposita dichiarazione di responsabilità, redatta secondo il facsimile allegato al messaggio, attestante l’elenco delle aziende facenti parte del gruppo societario indicato in domanda, distinguendole per denominazione, codice fiscale e matricola. |
Tra i criteri per licenziamento da soppressione del posto: retribuzione più alta, bassa produttività e altri redditiCon la Sentenza n. 25192 del 9 dicembre 2016 la Corte di Cassazione interviene in merito ai criteri da seguirsi nella scelta del dipendente da licenziare in caso di soppressione del posto.In particolare, la Suprema Corte precisa che, in relazione alla soppressione del posto di lavoro, la scelta del dipendente da licenziare deve tenere conto, oltre che dei carichi di famiglia, anzianità di servizio ed esigenze tecnico produttive, anche dei seguenti criteri soggettivi:
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INPS: precisazioni sui flussi Uniemens di regolarizzazioneL’INPS, con il Messaggio n. 4973 del 6 dicembre 2016, fornisce chiarimenti in merito all’invio, da parte dei datori di lavoro, dei flussi Uniemens di regolarizzazione.In particolare, l’Istituto comunica che dal 3 gennaio 2017, prima di trasmettere un flusso regolarizzativo, sarà necessario inviare, tramite cassetto bidirezionale, utilizzando l’oggetto definito "ad hoc": "Uniemens - Regolarizzazione (DM-VIG) - Invio documentazione", la specifica documentazione individuata dallo stesso Istituto a seconda del tipo di regolarizzazione ed indicata nel messaggio in esame. |
Risarcimento ridotto e non reintegra per mancato rispetto dell’intero procedimento disciplinareCon la Sentenza n. 25189 del 7 dicembre 2016, la Corte di Cassazione interviene in merito agli elementi procedurali in caso di provvedimenti disciplinari che abbiano portato ad un licenziamento per giustificato motivo soggettivo.In particolare, la Suprema Corte ha sentenziato che la violazione meramente formale della mancata dimostrazione di aver comunicato al dipendente la data d’incontro affinché egli potesse esporre motivazioni giustificative ai suoi comportamenti aziendali, non motiva la reintegra ma configura solo un’indennità risarcitoria. |