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11/01/2016 - Bonus dispositivi risparmio consumo energetico: Legge di Stabilità 2016

Bonus dispositivi risparmio consumo energetico: Legge di Stabilità 2016

La Legge di Stabilità 2016, art. 1, comma 88, ha esteso la detrazione IRPEF/IRES del 65% anche alle spese sostenute per l'acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento/produzione di acqua calda/di climatizzazione delle unità abitative, volti ad aumentare la consapevolezza dei consumi energetici da parte degli utenti e a garantire un funzionamento efficiente degli impianti.
A tal fine, i dispositivi di cui sopra devono:
  • mostrare attraverso canali multimediali i consumi energetici, mediante la fornitura periodica dei dati;
  • mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti;
  • consentire l'accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto.

Responsabilità solidale per i CAF sul visto/asseverazione infedele

Il comma 957, Legge di Stabilità 2016 ha riformulato l'art. 39, comma 1-bis, D.Lgs. n. 241/97, prevedendo che in caso di rilascio di visto di conformità infedele, il CAF è obbligato solidalmente con il responsabile dell'assistenza fiscale (individuato dall'art. 35, D.Lgs. n. 241/1997) al pagamento di un importo che comprende:
  • oltre le sanzioni;
  • anche le imposte e gli interessi dovuti.

No al recesso collettivo per mancata comunicazione contestuale al lavoratore

In materia di mobilità, la Corte di Cassazione ha statuito l'illegittimità del licenziamento quando la comunicazione agli uffici del lavoro ed alle organizzazioni sindacali non è contestuale a quella effettuata nei confronti del dipendente.
In particolare la Suprema Corte, con la Sentenza n. 157 dell'8 gennaio 2016, respingendo il ricorso di un'azienda che aveva attuato un recesso collettivo senza il rispetto delle formalità di legge, ha sottolineato che la contestualità delle comunicazioni permette di rendere controllabile dalle associazioni di categoria, oltre che dagli uffici pubblici competenti, la corretta applicazione della procedura in merito ai criteri di scelta per la collocazione in mobilità. Tale possibilità di controllo, infatti, costituisce un indispensabile presupposto per la tutela giurisdizionale spettante al singolo lavoratore.