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13/01/2016 - Credito d'imposta per negoziazione assistita: Decreto attuativo in G.U.

Credito d'imposta per negoziazione assistita: Decreto attuativo in G.U.

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 8 gennaio 2015, n. 5, il D.M. 23 dicembre 2015, attuativo del credito d'imposta per negoziazione assistita introdotto dal D.L. n. 83/2015 e, recentemente, reso strutturale dalla Legge di Stabilità 2016.
In particolare, l'agevolazione in esame:
  • consiste in un credito d'imposta in favore dei soggetti che hanno corrisposto nell'anno 2015 un compenso agli avvocati abilitati ad assisterli nel procedimento di negoziazione assistita;
  • può essere richiesta tramite la presentazione di un'istanza, utilizzando l'apposito form disponibile sul sito del ministero della Giustizia, a decorrere dal 10 gennaio 2016 fino all'11 febbraio 2016.


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Credito d'imposta gasolio autotrasportatori, Legge di Stabilità 2016

La Legge di Stabilità 2016, art. 1,comma 645, ha previsto che il credito d'imposta relativo al gasolio a favore degli autotrasportatori di cui all'elenco 2, allegato alla L. n. 147/2013, a decorrere dal 2016 non è riconosciuto per i veicoli di categoria Euro 2 o inferiore.

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Ferie pagate nonostante l'accordo per smaltirle

Qualora tra l'azienda e il lavoratore sia stipulato un accordo al fine di smaltire il residuo ferie, ma il lavoratore non faccia richiesta di fruirne, è l'azienda a doverlo porre in ferie, altrimenti è tenuta a corrispondere l'indennità sostitutiva per mancato godimento. Solo il rifiuto del lavoratore all'offerta di fruizione esonera l'azienda dal pagamento di tale indennità.
Così la Corte di Cassazione si è espressa, nella Sentenza n. 276 del 12 gennaio 2016, rispetto alla diatriba sorta tra un'azienda e un lavoratore che aveva maturato un cospicuo monte ferie arretrate e ne chiedeva il pagamento: la Corte territoriale aveva riconosciuto al lavoratore la somma di oltre cinquantamila euro, che l'azienda non intendeva pagare. I giudici della Corte suprema, però, hanno rilevato che, sebbene il lavoratore non avesse mai fatto richiesta di ferie, nel momento in cui questi ricordava all'azienda il suo diritto a godere delle ferie , questa rispondeva che era impossibile sostituirlo data la natura del suo lavoro. La colpa della mancata fruizione, pertanto, ricade sull'azienda, che è condannata a risarcire il danno subito.


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Passaggio a tempo pieno: precedenza in base al reddito oltre che ai carichi familiari

Secondo la Corte di Cassazione, ai fini della formazione delle graduatorie per il passaggio dal lavoro a tempo parziale a quello a tempo pieno, per dare precedenza ai lavoratori con maggiori carichi familiari si deve avere riguardo per quelli con le condizioni patrimoniali più svantaggiose e non per quelli con un maggior numero di figli.
Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 275 del 12 gennaio 2016, ha precisato che la nozione di carichi familiari, quale criterio per la determinazione della graduatoria per il diritto al tempo pieno, comprende le condizioni patrimoniali del nucleo e, quindi, va preferito chi ha più bisogno di incrementare il suo reddito e tale stato va valutato in base alla concreta condizione del singolo richiedente.


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Piccola solidarietà: i chiarimenti del Ministero

Il Ministero del Lavoro, nella Nota n. 524 dell'11 gennaio 2016, in merito ai contratti di solidarietà stipulati dalle imprese non rientranti nel campo di applicazione del trattamento di CIGS, ricorda che la Legge di Stabilità ha previsto che trovano applicazione:
  • per l'intera durata stabilita nei contratti collettivi aziendali, qualora i relativi accordi sindacali siano stati stipulati in data antecedente al 15 ottobre 2015;
  • non oltre la data del 31 dicembre 2016 (anche nel caso in cui l'accordo preveda una scadenza successiva) se stipulati a partire dal 15 ottobre 2015.

In ogni caso l'ultimo giorno valido per la stipula di tale tipologia di contratti di solidarietà rimane il 30 giugno 2016; infatti, a decorrere dal 1° luglio 2016 è abrogato l'art. 5 del DL n. 148/1993.


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Fondi di solidarietà bilaterali: contribuzione non dovuta per i lavoratori italiani all'estero

L'INPS, nel Messaggio n. 77 del 12 gennaio 2016, a seguito delle indicazioni ministeriali che ritengono non dovuti i contributi di finanziamento dei trattamenti erogati dai Fondi di solidarietà per le causali previste per la CIGO/CIGS per i lavoratori operanti all'estero, conferma l'incompatibilità dei codici di autorizzazione relativi alle aziende soggette all'ambito di applicazione dei predetti fondi (0J) con i codici autorizzazioni "4Z" e "4C" (lavoratori inviati in Paesi parzialmente convenzionati o Paesi extracomunitari non convenzionati).