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13/05/2016 - Modalità applicative dell'interpello sui nuovi investimenti: Decreto

Modalità applicative dell'interpello sui nuovi investimenti: Decreto

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 12 maggio 2016, n. 110, il Decreto MEF 29 aprile 2016, con il quale sono definite le modalità applicative dell'interpello sui nuovi investimenti, previsto dal D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 147.
In particolare, il Decreto in esame prevede che l'oggetto dei nuovi investimenti possa essere:
  • la realizzazione di nuove attività economiche o l'ampliamento di attività economiche preesistenti;
  • la diversificazione della produzione di un'unità produttiva esistente;
  • la ristrutturazione di un'attività economica esistente al fine di consentire all'impresa il superamento o la prevenzione di una situazione di crisi;
  • le operazioni aventi ad oggetto le partecipazioni in un'impresa.


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Processo tributario telematico (linee guida): Circolare

Con Circolare 11 maggio 2016, n. 2, il Dipartimento delle finanze pubblica le linee guida sull'attuazione del processo tributario telematico (PTT) previsto dal D.L. n. 98/2011.
il documento di prassi fornisce, tra l'altro, delle precisazioni in merito a:
  • commissioni tributarie in cui è attivo PTT;
  • registrazione al PTT;
  • requisiti dei file degli atti processuali e relativi allegati;
  • notifica telematica del ricorso/appello e degli altri atti;
  • deposito telematico degli atti;
  • ricevute del PTT;
  • comunicazioni delle udienze e dei dispositivi dei provvedimenti giurisdizionali;
  • attestazione di pagamento del contributo unificato tributario.


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No al licenziamento per l'utilizzo improprio della "tessera fedeltà" aziendale

In tema di licenziamento per giusta causa, la Corte di Cassazione ha statuito l'illegittimità del provvedimento espulsivo nei confronti del dipendente che ha utilizzato impropriamente la "tessera fedeltà" aziendale, dal momento che la contestazione è stata effettuata a distanza di parecchi mesi dai fatti contestati ed il rapporto fiduciario tra le parti non risulta irrimediabilmente compromesso.
La Suprema Corte, con la Sentenza n. 9680 dell'11 maggio 2016, ha precisato che, in presenza di una mancanza del lavoratore di lieve entità, la non immediatezza dell'intimazione del licenziamento può ragionevolmente indurre a ritenere che il datore abbia soprasseduto al licenziamento, considerando non grave o comunque non meritevole della massima sanzione il comportamento del lavoratore.