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19/09/2016 - Attribuzione e cessione di beni ai soci, chiarimenti delle Entrate

Attribuzione e cessione di beni ai soci, chiarimenti delle Entrate

Con Circolare 16 settembre 2016, n. 37, l'Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito alla disciplina dell'assegnazione, cessione e trasformazione agevolata prevista dall'art. 1, commi da 115 a 121, L. n. 208 del 2015.
Il documento di prassi affronta i seguenti argomenti:
  • trattamento contabile e riflessi fiscali dell'assegnazione;
  • assegnazione/cessione agevolata e conseguenze fiscali;
  • effetti fiscali in capo ai soci;
  • passaggio dal regime di contabilità semplificato a quello ordinario;
  • assegnazione dei beni nel caso di recesso soci;
  • casi particolari di assegnazione;
  • base imponibile IVA dell'assegnazione agevolata;
  • rettifica della detrazione per le assegnazioni fuori campo IVA;
  • trasformazione agevolata in società semplice;
  • determinazione dell'imposta sostitutiva nel caso di assegnazione/cessione ai soci di terreni agricoli sui quali insistono fabbricati rurali;
  • imposta di registro: applicazione dell'imposta minima e determinazione della base imponibile per le assegnazioni o cessioni di immobili ai soci.

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Chiarimenti interpretativi in merito al regime collaborativo: Circolare

Con Circolare 16 settembre 2016, n. 38, l'Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito al regime collaborativo introdotto dal D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128.
In particolare, l'Agenzia, in risposta a specifici quesiti applicativi, ha fornito soluzioni interpretative in merito a:
  • requisiti soggettivi;
  • requisiti essenziali del sistema di controllo del rischio fiscale;
  • modalità di presentazione dell'istanza e documentazione;
  • elenco pubblico degli aderenti al regime;
  • semplificazioni e interpello breve;
  • garanzie per i rimborsi di imposta;
  • riduzione delle sanzioni;
  • elenco delle operazioni, delle strutture e degli schemi di pianificazione fiscale aggressiva;
  • fuoriuscita dal regime;
  • competenza esclusiva;
  • responsabilità dei funzionari dell'ufficio.

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Subordinazione se rapporto di lavoro preesistente al contratto di tirocinio

La Corte di Cassazione ha statuito la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato nel caso di un lavoratore impiegato con un ruolo che denota una pregressa professionalità acquisita e può già vantare un rapporto lavorativo con lo stesso datore, in epoca antecedente alla stipula del contratto di tirocinio formativo e di orientamento.
Con la Sentenza n. 18192 del 16 settembre 2016 ha precisato che il giovane va considerato un vero e proprio dipendente, in quanto l'esistenza di indici tipici della subordinazione e gli specifici compiti svolti in azienda sono inconciliabili con il percorso di formazione.

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Preavviso più lungo se retribuito e concesso dal CCNL

Con la Sentenza n. 18122 del 15 settembre 2016 la Corte di Cassazione è intervenuta in merito alla legittimità del prolungamento del periodo di preavviso concordato tra le parti.
In particolare la Suprema Corte ha sentenziato che lavoratore e azienda possono pattuire legittimamente un periodo di preavviso più lungo a fronte di una maggiore retribuzione, ma a condizione che ciò sia concesso dalle disposizioni del CCNL.