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21/09/2016 - Immobile detenuto all'estero: chiarimenti sulla compilazione del quadro RW

Immobile detenuto all'estero: chiarimenti sulla compilazione del quadro RW

Con Risoluzione 16 settembre 2016, n. 77, l'Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito alla compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi (in risposta ad un'istanza di interpello di un contribuente proprietario di un immobile in Svizzera).
In particolare, il documento di prassi ha precisato che il controvalore in euro degli investimenti e delle attività finanziarie espresse in valuta va calcolato con riferimento alla data del costo di acquisto o di determinazione del valore di mercato. In pratica, se si utilizza:
  • il costo di acquisto si applicherà il cambio medio del mese della data di acquisto come indicato nel provvedimento di accertamento dei tassi di cambio; in tal caso non sarà necessario aggiornare il valore indicato in dichiarazione;
  • il valore di mercato, rilevabile al termine dell'anno (o del periodo di detenzione), si applicherà il cambio medio del mese in cui ricade detto termine (o periodo) come indicato nel provvedimento di accertamento dei tassi di cambio; in tal caso, sarà necessario aggiornare annualmente il valore indicato in dichiarazione.


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La Riforma Fornero salva il lavoratore maleducato dal licenziamento

Nella nuova formulazione dell'articolo 18 della Legge n. 300/1970, la tutela reale e la conseguente reintegra al lavoro scatta anche quando il fatto, pur essendo accertato, è privo del carattere di illiceità, venendo meno pertanto il principio della proporzionalità tra il fatto contestato e la sanzione comminata.
Sulla base di questo principio, la Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 18418 pubblicata il 20 settembre 2016, ha ritenuto illegittimo il licenziamento operato dall'azienda nei confronti di un lavoratore, intimandone la reintegra, che aveva tenuto un atteggiamento "litigioso e offensivo" nei confronti dei colleghi che, oltretutto, stava formando. Pur avendo accertato tale atteggiamento "maleducato", la Suprema Corte ha ritenuto il fatto privo di elementi illeciti, tanto più che il CCNL applicato, nei casi come quello in giudizio, prevede sanzioni conservative.


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Danno esistenziale quando il demansionamento è visibile a chiunque

Con la Sentenza n. 18405 del 20 settembre 2016 la Corte di Cassazione è intervenuta in merito alla sussistenza del danno esistenziale nel caso di demansionamento di un quadro di Banca.
Nello specifico la Suprema Corte ha sentenziato la legittimità della richiesta del danno esistenziale in quanto la dequalificazione del quadro a sportellista diventa di pubblico dominio sia nei confronti dei colleghi che dei clienti, nonché di chiunque possa accedere all'istituto di credito dato che trattasi di luogo aperto al pubblico.


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Licenziato per le mail diffamatorie nei confronti dei superiori

In materia di licenziamento per giusta causa, la Corte di Cassazione ha statuito la legittimità della sanzione espulsiva nei confronti del dipendente che, mediante un falso account, invia ai colleghi mail diffamatorie nei confronti della dirigenza.
La Suprema Corte, con la Sentenza n. 18404 del 20 settembre 2016, ha precisato che il provvedimento espulsivo è giustificato, in quanto la condotta del lavoratore ha compromesso il rapporto fiduciario con i dirigenti, non sussistendo alcuna prova che gli stessi abbiano discriminato le sue abitudini sessuali e, quindi, non configurandosi l'esimente dello stato d'ira.