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14/06/2017 - Criteri per individuare gli elementi di incoerenza delle dichiarazioni Mod. 730/2017: Provvedimento

Criteri per individuare gli elementi di incoerenza delle dichiarazioni Mod. 730/2017: Provvedimento

Con Provvedimento 9 giugno 2017, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito ai criteri per l’individuazione degli elementi di incoerenza delle dichiarazioni dei redditi Mod. 730/2017 con esito a rimborso e delle modalità di cooperazione finalizzata ai controlli preventivi.
In particolare, l’Agenzia ha stabilito che i controlli preventivi scattano quando nel Mod. 730/2017 con esito a rimborso:

  • si rilevano scostamenti per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle CU e nelle dichiarazioni dell’anno precedente;
  • si rilevano altri elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle CU;
  • si è in presenza di situazioni di rischio, individuate in base alle irregolarità verificatesi negli anni precedenti.


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  • riapertura dei termini (ambito soggettivo, abito oggettivo e ambito temporale);
  • nuovo proce dimento (autoliquidazione delle somme dovute, attività degli uffici);
  • perfezionamento della procedura;
  • esonero dagli obblighi dichiarativi;
  • effetti ai fini penali.

Voluntary disclosure: Circolare

Con Circolare 12 giugno 2017, n. 19, l’Agenzia delle Entrate ha fornito i primi chiarimenti alla luce delle novità introdotte dall’art. 7, D.L. n. 193/2016 (c.d. decreto fiscale), sulla riapertura dei termini della procedura di collaborazione volontaria. Tali chiarimenti riguardano i contribuenti che decidono di rimediare spontaneamente, entro il 31 luglio 2017, ad omissioni e irregolarità commesse fino al 30 settembre 2016 in materia di detenzione di attività finanziarie. Il decreto fiscale ha previsto il pagamento spontaneo delle somme dovute da parte dell’istante a seguito di autoliquidazione, con specifico controllo da parte degli uffici solo in caso di mancato (o insufficiente) pagamento spontaneo.
In particolare, il documento di prassi affronta i seguenti argomenti:




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Lavoro agile: da oggi in vigore la nuova disciplina

È stata pubblicata sulla G.U. n. 135 del 13 giugno 2017 la Legge n. 81 del 22 maggio 2017 recante "Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato".
Il suddetto provvedimento, in vigore dal 14 giugno 2017, si compone di 26 articoli, suddivisi in tre capi.
Preme evidenziare, in particolare, che gli articoli da 18 a 23 contengono le misure previste per favorire l’articolazione flessibile della prestazione di lavoro subordinato in relazione al tempo e al luogo di svolgimento (cosiddetto "lavoro agile" o "smart working").


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Licenziato il lavoratore che si "fa lo sconto" sulla bolletta

In materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha ritenuto legittimo il provvedimento espulsivo operato da un’azienda di telecomunicazioni nei confronti di un suo dipendente, reo di aver applicato uno sconto ingiustificato alla sua bolletta telefonica.
Nella Sentenza n. 14654 pubblicata il 13 giugno 2017, i giudici della Corte Suprema hanno infatti ritenuto corretto il giudizio della Corte territoriale, che ha respinto le motivazioni apportate dal dipendente e considerato il gravame della posizione occupata dallo stesso, impiegato come supervisore, un ruolo di particolare importanza nella gestione delle fatture insolute


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Risarcito il dipendente non esonerato da mansioni incompatibili con il suo stato di salute

In tema di sicurezza sul lavoro, secondo la Corte di Cassazione il datore di lavoro è tenuto al risarcimento del danno biologico temporaneo per violazione degli obblighi di protezione, in caso di mancato esonero del dipendente dalle mansioni incompatibili con il suo stato di salute.
La Suprema Corte, con la Sentenza n. 14665 del 13 giugno 2017, ha chiarito che si configura la responsabilità per malattia professionale a carico del datore che non ha predisposto le giuste cautele per tutelare l’integrità del lavoratore, nonostante quest’ultimo gli abbia comunicato la sussistenza di una patologia respiratoria.


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