Fusione inversa: regime fiscale applicabile, Risoluzione
Con Risoluzione 24 maggio 2017, n. 62, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito al regime fiscale applicabile in caso di fusione c.d. inversa. In particolare, il documento di prassi:
- precisa che sotto il profilo giuridico, il patrimonio netto risultante dalla fusione è sempre quello della società incorporante anche nel caso di fusione inversa; l’assimilazione tra fusione inversa e fusione diretta esposto nell’OIC n. 4 non può però espandersi fino a coinvolgere il regime fiscale del patrimonio dell’incorporante e di conseguenza, non può portare a far prevalere la stratificazione del patrimonio netto già presente presso la incorporata, nonostante la controllata sia nella posizione di incorporante;
- analizza le disposizioni contenute nell’art. 172, commi 5 e 6, TUIR, relative al trattamento fiscale delle riserve in sospensione d’imposta a seg uito della fusione inversa.
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Licenziato a causa della nuova ripartizione delle mansioni
In tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, la Corte di Cassazione ha statuito la piena legittimità del provvedimento espulsivo nei confronti del dipendente da parte dell’azienda in utile, purché il cambiamento nell’organizzazione tecnico-produttiva risulti autentico. In particolare, con la Sentenza n. 13015 del 24 maggio 2017 viene ribadito che il giustificato motivo oggettivo sussiste anche soltanto in caso di una diversa ripartizione di determinate mansioni fra il personale in servizio, all’esito della quale una o più posizioni lavorative risultino in esubero e non riassorbibili col repechage. Indice completo SeacInfo
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Trasferimento del ramo d’azienda: recesso del dipendente solo dopo la cessione
Secondo la Corte di Cassazione nell’ipotesi di cessione di azienda si realizza, rispetto alla posizione del lavoratore, una successione legale nel contratto senza che vi sia necessità del consenso del contraente ceduto. La Suprema Corte, con la Sentenza n. 12919 del 23 maggio 2017, ha precisato che il dipendente non può rifiutare ex ante l’instaurazione del rapporto con il cessionario e potrà esercitare il proprio diritto di recesso solo ad acquisizione eseguita. Indice completo SeacInfo
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Licenziabile il cassiere per l’ammanco di denaro anche in assenza di dolo
Con riferimento al licenziamento per giusta causa, la Corte di Cassazione ha statuito che va annullata con rinvio la sentenza di merito che dichiara illegittimo il provvedimento espulsivo per l’ammanco nei confronti del cassiere, anche se forse lo stesso non voleva appropriarsi del denaro e anzi intendeva coprire il buco prima dei controlli. Con la Sentenza n. 13018 del 24 maggio 2017 viene sottolineato che il giudice del merito deve considerare che il rapporto fiduciario tra datore e dipendente assume una peculiare intensità nel mondo bancario e che l’eventuale lesione del vincolo va valutata con particolare rigore Indice completo SeacInfo
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