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17/10/2012 - Aggiornamento del catasto sulla base delle dichiarazioni per i contributi agricoli

Aggiornamento del catasto sulla base delle dichiarazioni per i contributi agricoli

Con Provvedimento 16 ottobre 2012, l'Agenzia del Territorio, in concerto con l'AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), ha definito le modalità di attuazione dell'aggiornamento della banca dati catastale sulla base delle dichiarazioni relative all'uso del suolo.

Si ricorda che quest'ultime dichiarazioni sono presentate dai contribuenti interessati ai contributi agricoli, presentate all'AGEA o agli organismi pagatori previsti dalla PAC (Politica agricola comune) dell'Unione Europea.

Qualora nelle predette dichiarazioni siano fornite informazioni incomplete o non veritiere, sono applicabili sanzioni da 1.000 a 2.500 euro.

 

Nuovo servizio per verificare correttezza ed esistenza delle partite IVA: Comunicato stampa

Con Comunicato stampa 16 ottobre 2012 l'Agenzia delle Entrate ha reso noto che è disponibile un nuovo servizio per verificare lo stato di attività di una partita IVA e conoscere i dati identificativi del soggetto titolare.

In particolare, inserendo sulla pagina "Verifica della Partita Iva" (accessibile dal sito www.agenziaentrate.it) il numero della partita IVA che si intende verificare apparirà un messaggio di risposta riportante:

  • lo stato della partita IVA (attiva, sospesa, cessata);
  • la denominazione o il cognome e nome del soggetto titolare;
  • la data di inizio attività;
  • le eventuali date di sospensione e cessazione.

 

Comunicazione lavoratori intermittenti: l'omissione è sanzionabile solo dagli ispettori delle DTL

Il Ministero del Lavoro, con la Nota prot. n. 18271 del 12 ottobre 2012, ha comunicato che la competenza ad irrogare la sanzione prevista per l'omissione della comunicazione preventiva per l'impiego di lavoratori intermittenti è esclusivamente in capo al personale ispettivo degli Uffici territoriali del medesimo Ministero.

Si ricorda, in merito, che la Legge n. 92/2012 ha introdotto l'obbligo, per i datori di lavoro che impiegano lavoratori intermittenti, di comunicare alle DTL competenti la chiamata di detti lavoratori, prima dell'inizio della prestazione lavorativa. L'omissione di detto adempimento è punibile con una sanzione amministrativa, non diffidabile, da 400 a 2.400 euro per ogni lavoratore non comunicato.

 

Contributi non versati: il reato penale scatta indipendentemente dall'importo e dalla volontà di lucro

In caso di omissione di versamenti di contributi previdenziali e assistenziali sulle retribuzioni dei dipendenti, non rileva l'esiguità dell'importo non versato o la mancata intenzione evasiva a fini di lucro personale del datore di lavoro per configurare il reato penale di cui all'articolo 2, commi 1 e 1-bis della Legge n. 638/1983.

Lo precisa la Corte di Cassazione con la Sentenza n. 39470/2012, nella quale specifica che è sufficiente la presenza del dolo generico, e non del dolo specifico, per far scattare l'illecito penale: di fatto, basta la scelta consapevole da parte del datore di lavoro di non pagare detti contributi, indipendentemente dal fatto che sia stata effettuata a fini di lucro oppure, come nel caso in specie, per le difficoltà economiche nelle quali si trovava l'azienda.

 

Assegno invariato in caso di rettifica della rendita per malattia professionale

Con riferimento alla rendita per malattia professionale, la Corte di Cassazione ha chiarito che in caso sia effettuata dall'INAIL una riduzione della percentuale di inabilità rispetto a quella precedentemente determinata per errore, all'assicurato spetta lo stesso importo dell'assegno di cui beneficiava al momento in cui lo sbaglio è stato riscontrato.

Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 17745 del 16 ottobre 2012, ha precisato che il lavoratore, dopo un periodo di tempo abbastanza lungo che decorre dall'accertamento dell'invalidità, confida sulla certezza delle prestazioni economiche e, pertanto, non deve restituire l'indebito ma perde le rivalutazioni periodiche.