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Verifiche fiscali in locali ad uso promiscuo: Cassazione |
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Con Sentenza 6 settembre 2013, n. 20551, la Corte di Cassazione ha chiarito che, in caso di verifiche fiscali da parte della Guardia di Finanza, l'autorizzazione del Procuratore della Repubblica è subordinata alla presenza di gravi indizi di violazioni solo nel caso in cui si acceda a locali adibiti ad abitazione del contribuente. Diversamente, la presenza di gravi indizi di violazioni non è richiesta in caso di accesso a locali ad uso promiscuo (trattasi di qualsiasi locale in cui l'agevole possibilità di comunicazione interna consenta il trasferimento dei documenti propri dell'attività commerciale nei locali abitativi). |
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Studi di settore applicabili ai soggetti che svolgono l'attività professionale in maniera secondaria |
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Con Sentenza 28 agosto 2013, n. 19710, la Corte di Cassazione ha stabilito che gli studi di settore sono applicabili anche al soggetto che svolge un'attività professionale solo in maniera marginale e secondaria. Qualora si verifichi lo scostamento dei ricavi/compensi dichiarati rispetto a quelli risultanti dal relativo studio di settore, l'Amministrazione finanziaria è infatti legittimata a procedere all'accertamento tributario. Nel caso di specie, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso proposto da un soggetto lavoratore dipendente, il quale svolgeva sporadicamente l'attività di geometra. |
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Per corresponsione di importi retributivi inferiori a quanto dichiarato in busta paga si configura il reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici |
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La Corte di Cassazione, con Sentenza n. 36900 depositata il 9 settembre 2013, chiarisce che l'indicazione in busta paga di una retribuzione maggiore rispetto a quella erogata non configura il reato di dichiarazione fraudolenta mediante annotazione di falsi documenti bensì quello di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici per l'esistenza del quale è necessario il superamento di una soglia di imposta evasa. Nello specifico, la Suprema Corte argomenta la propria decisione sostenendo che non si tratta di prestazioni lavorative non effettuate ma solamente di mancata erogazione di una parte delle somme evidenziate in busta paga a fronte di prestazioni comunque effettuate. |
