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12/09/2013 - Sanzioni a carico dell'amministratore di fatto e non della persona giuridica: Cassazione

Sanzioni a carico dell'amministratore di fatto e non della persona giuridica: Cassazione

Con Sentenza 28 agosto 2013, n. 19716, la Corte di Cassazione ha stabilito che risponde l'amministratore di fatto e non la società costituita con lo scopo fraudolento di evadere l'IVA. Nel caso di specie, infatti, l'amministratore di fatto è stato considerato ideatore e autore delle violazioni tributarie contestate, delle quali era l'unico beneficiario.

In particolare, in questi casi non opera il disposto dell'art. 7, D.L. n. 269/2003 il quale prevede che la sanzione amministrativa relativa a rapporti fiscali propri di società o enti con personalità giuridica sono posti a carico esclusivo della persona giuridica.

Doppia valenza dell'accertamento fiscale: Cassazione

Con Ordinanza 30 agosto 2013, n. 20013, la Corte di Cassazione ha stabilito che è valido l'accertamento fiscale con metodo induttivo emesso dall'ufficio in base ad elementi probatori già raccolti in relazione ad un'altra imposta.

La Corte di Cassazione ha, infatti, precisato che "l'Ufficio, abilitato dalla legge ad avvalersi di presunzioni, può anche utilizzare una seconda volta gli stessi elementi probatori già utilizzati in precedenza e idonei secondo l'ordinamento a provare il fatto posto a base dell'accertamento".

Di conseguenza, l'accertamento di una maggiore imposta di registro relativamente alle plusvalenza realizzate a seguito di un trasferimento di azienda, può essere posto a base di un accertamento ai fini IRPEF.

Somministrazione di lavoro: firmata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL

L'Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro (Assolavoro) e le organizzazioni sindacali Felsa-CISL, Nidil-CGIL e UIL.Temp@ hanno sottoscritto l'ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL per i lavoratori in somministrazione.

Tale intesa costituirà la base del nuovo Contratto Collettivo Nazionale per il settore. Tra gli elementi più rilevanti di tale accordo vi è la sperimentazione di un nuovo istituto di flessibilità garantita che prevede una contropartita retributiva a fronte della disponibilità del lavoratore.

Demansionamento: illegittimo anche in caso impossibilità di perfetta sovrapposizione di mansioni a seguito di operazione societaria

In materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha chiarito che qualora intervenga un'operazione societaria, per mezzo della quale una società di modeste dimensioni viene assorbita da un'altra di dimensioni considerevoli, non sarà considerato ammissibile il demansionamento del funzionario della prima azienda al quale vengono affidate mansioni diverse e di indubbio livello inferiore.

Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 20829 del 11 settembre 2013, ha precisato che il demansionamento illegittimo non può trovare giustificazione da parte dell'azienda nell'impossibilità di operare una completa sovrapposizione di mansioni.

Azione di regresso: l'INAIL può agire contro la società anche se a essere condannato è l'imprenditore

Con Sentenza 10 settembre 2013, n. 20724, la Corte di Cassazione ha chiarito che l'INAIL può agire in via di regresso direttamente contro la società anche se a essere condannato è l'imprenditore.

Nella fattispecie un imprenditore è stato condannato, in sede penale, per aver violato l'obbligo di garantire la sicurezza nel luogo di lavoro, e pertanto, a risarcire l'INAIL dell'indennità di infortunio erogata al lavoratore. La Corte di Cassazione ha affermato che l'azione di regresso è esperibile non solo nei confronti dell'imprenditore, ma anche verso i soggetti corresponsabili dell'infortunio.