NEGOZI CHIUSI PER DODICI FESTIVITA’ L’ANNO: LA LEGGE IN DIRITTURA D’ARRIVO AL SENATO.
IL PRESIDENTE DELL’ASCOM, PATRIZIO BERTIN: “NORMA DI BUONSENSO CHE ANDREBBE INCONTRO ALLE ESIGENZE DEI PICCOLI NEGOZI E DEI LAVORATORI DEL COMMERCIO. E FORSE ANCHE DELLA GDO”
Non c’è solo il Senato che vede il governo insistere sul “tirare dritto”.
Sembra che in dirittura d’arrivo ci sia anche la norma, peraltro già votata dalla Camera, che intenderebbe limitare le liberalizzazioni introdotte dal governo Monti prevedendo, in particolare, che le attività commerciali debbano chiudere almeno per 12 giorni festivi all’anno.
“Continuo a ritenerla una norma di buonsenso – commenta il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – che avrebbe il pregio di evitare le contrapposizioni cui abbiamo assistito anche lo scorso ferragosto tra management della grande distribuzione e lavoratori dipendenti”.
"A dispetto di ciò che sostiene la potente lobby della GDO - continua il presidente dell'Ascom – la liberalizzazione approvata in tutta fretta dal governo Monti ha creato grandi storture e non ha ottenuto i risultati che la grande distribuzione si attendeva, anzi, i costi sono aumentati e le chiusure dei punti vendita sono fioccate con grave pregiudizio per l’occupazione come dimostrano, nella nostra provincia, i casi di Conad (laddove è subentrata a Billa) e di Mercatone Uno”.
Dodici giorni dunque come utile compromesso.
"Ripeto: sarebbe una norma di buonsenso - continua Bertin - che avrebbe il pregio di venire incontro alle esigenze dei piccoli negozi che non possono sopportare il peso del "sempre aperto" e stabilirebbe finalmente che alcuni giorni dell'anno sono offlimits per tutti".
"Io mi rendo conto - conclude Bertin - che di fronte alla possibilità di tenere sempre aperto, la battaglia nella grande distribuzione sia all'arma bianca: "se apri tu, apro anch'io" per non perdere quote di mercato. Ma se la chiusura 12 volte l’anno fosse un obbligo per tutti, sicuramente daremo un aiuto ai negozi di vicinato, faremo contenti i lavoratori del commercio e, forse, offriremo una via d’uscita anche ai “grandi” che, forse, a parole sono tutti votati alle aperture sempre e comunque, ma che sotto sotto sperano che il provvedimento passi al Senato. D’altra parte abbiamo assistito anche nelle scorse settimane a scelte di catene della GDO che vanno in questo senso”.
Padova 18 settembre 2015