BERTI (PRESIDENTE CARTOLIBRAI ASCOM): “CORREDI SCOLASTICI PER TUTTE LE TASCHE MA I PRODOTTI GRIFFATI SONO I PIU’ DESIDERATI”
Ed eccola, puntuale come sempre, l’ennesima polemica sul “caro scuola”.
Chiarisce però subito Roberto Berti, presidente dei cartolibrai dell’Ascom “Si tratta di un non problema! Soprattutto perché ogni anno a finire sulla graticola sono gli operatori del settore, anche se le responsabilità risiedono in capo ad altri, governo ed editori in primis ed, in parte, alla complicità delle famiglie, che non possono sottrarsi all’acquisto delle griffe”.
Ecco perché non ci stanno i cartolibrai dell’Ascom a fare la parte del capro espiatorio nella più classica delle polemiche di ogni inizio anno scolastico, quest’anno accresciuta dal clima rovente creato dalla manovra finanziaria di cui ancora non si intuiscono le ricadute, da una crisi che morde e dal traino di tutti i rincari che, puntuali come le castagne, arrivano ad arricchire l’autunno del nostro scontento.
Il corredo scolastico è lasciato alla libera scelta delle famiglie. Le quali famiglie, però, nella stragrande maggioranza, sono costrette dai figli a rispondere al richiamo della “sirena pubblicitaria” e dei desideri di omologazione identitaria dei loro ragazzi.
“Di fatto – aggiunge Berti - la buona volontà dei nostri cartolibrari di istituire, fin dal 2004, un kit “tutto compreso” in grado di comprimere i costi per la spesa scolastica, si è infranto contro la quasi assoluta “impossibilità” delle famiglie di comprare materiale che non fosse più che griffato”.
Risultato: “kit” invenduti e richieste solo per zaini, astucci e quant’altro coi personaggi proposti dalla martellante pubblicità televisiva.
“Di fronte ad una richiesta “rigida” – continua il presidente dei cartolibrai - è chiaro che i proprietari dei marchi hanno gioco facile nell’imporre il “loro” prezzo che non è certo una variabile indipendente a disposizione dei nostri associati”.
Insomma, gli aumenti ci sono, ma non sono frutto della speculazione dei commercianti che, anzi, non disdegnano di proporre “pacchetti” in grado di venire incontro alle esigenze delle famiglie, soprattutto in un periodo economico così difficile come quello attuale.
Rincara ancora Berti: “Spesso nelle cartolibrerie, soprattutto della cintura urbana, sono presenti proposte che abbinano una scontistica anche consistente per ciò che attiene al corredo se si prenotano anche i libri di testo. In ogni caso basta pensare che un quaderno “griffato” arriva a costare fino a tre volte tanto rispetto ad uno non di marca”.
In altre parole: risparmiare si può. O almeno, si potrebbe se, pur di non discutere o di non far apparire i propri figli diversi da tutti gli altri, si decidesse di non essere ostaggi degli spot pubblicitari proposti a profusione dalle reti televisive.
Ed eccola, puntuale come sempre, l’ennesima polemica sul “caro scuola”.
Chiarisce però subito Roberto Berti, presidente dei cartolibrai dell’Ascom “Si tratta di un non problema! Soprattutto perché ogni anno a finire sulla graticola sono gli operatori del settore, anche se le responsabilità risiedono in capo ad altri, governo ed editori in primis ed, in parte, alla complicità delle famiglie, che non possono sottrarsi all’acquisto delle griffe”.
Ecco perché non ci stanno i cartolibrai dell’Ascom a fare la parte del capro espiatorio nella più classica delle polemiche di ogni inizio anno scolastico, quest’anno accresciuta dal clima rovente creato dalla manovra finanziaria di cui ancora non si intuiscono le ricadute, da una crisi che morde e dal traino di tutti i rincari che, puntuali come le castagne, arrivano ad arricchire l’autunno del nostro scontento.
Il corredo scolastico è lasciato alla libera scelta delle famiglie. Le quali famiglie, però, nella stragrande maggioranza, sono costrette dai figli a rispondere al richiamo della “sirena pubblicitaria” e dei desideri di omologazione identitaria dei loro ragazzi.
“Di fatto – aggiunge Berti - la buona volontà dei nostri cartolibrari di istituire, fin dal 2004, un kit “tutto compreso” in grado di comprimere i costi per la spesa scolastica, si è infranto contro la quasi assoluta “impossibilità” delle famiglie di comprare materiale che non fosse più che griffato”.
Risultato: “kit” invenduti e richieste solo per zaini, astucci e quant’altro coi personaggi proposti dalla martellante pubblicità televisiva.
“Di fronte ad una richiesta “rigida” – continua il presidente dei cartolibrai - è chiaro che i proprietari dei marchi hanno gioco facile nell’imporre il “loro” prezzo che non è certo una variabile indipendente a disposizione dei nostri associati”.
Insomma, gli aumenti ci sono, ma non sono frutto della speculazione dei commercianti che, anzi, non disdegnano di proporre “pacchetti” in grado di venire incontro alle esigenze delle famiglie, soprattutto in un periodo economico così difficile come quello attuale.
Rincara ancora Berti: “Spesso nelle cartolibrerie, soprattutto della cintura urbana, sono presenti proposte che abbinano una scontistica anche consistente per ciò che attiene al corredo se si prenotano anche i libri di testo. In ogni caso basta pensare che un quaderno “griffato” arriva a costare fino a tre volte tanto rispetto ad uno non di marca”.
In altre parole: risparmiare si può. O almeno, si potrebbe se, pur di non discutere o di non far apparire i propri figli diversi da tutti gli altri, si decidesse di non essere ostaggi degli spot pubblicitari proposti a profusione dalle reti televisive.
12 settembre 2011