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PRIMO SUCCESSO DELLA “MARCIA SU MONZA” DELL’ASCOM DI PADOVA

padovanegozi UN EMENDAMENTO DELLA COMMISSIONE BILANCIO DEL SENATO RIPORTA LA SPERIMENTAZIONE DELL’APERTURA LUNGA DEI NEGOZI ALLE SOLE ZONE DI INTERESSE TURISTICO.
IL PRESIDENTE DELL’ASCOM, FERNANDO ZILIO: “ERA UNA DELLE RICHIESTE CHE GIOVEDI’AVEVO FORMULATO AL TELEFONO AL MINISTRO CALDEROLI”.

Calma e gesso.
“Di questi tempi, con la manovra che cambia di ora in ora, non è certo il caso di entusiasmarsi più di tanto, ma visto che il risultato, al momento, è conseguito, val la pena di sottolinearlo”Fernando Zilio, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, commenta prudentemente ma favorevolmente l’emendamento, approvato ieri dalla Commissione Bilancio del Senato, che restringe nuovamente solo alle zone di interesse turistico la sperimentazione sull'allungamento degli orari dei negozi.


“Infatti – continua il presidente dell’Ascom di Padova - con il varo della manovra la sperimentazione era stata estesa a tutti i comuni e questo era stato uno dei punti che ci aveva quasi “obbligati” ad organizzare la trasferta ai “ministeri” di Monza”.
In quella sede, come si ricorderà, Zilio aveva consegnato a Maurizio Busatra, capo di gabinetto del Ministro Calderoli, un documento contenente le proposte per una manovra più equa (riforma fiscale, no all’aumento dell’Iva, “ponti” pro turismo e, per l’appunto, orari dei negozi) e, al telefono con lo stesso Ministro Calderoli, aveva insistito, tra le altre, anche sulla questione degli orari ricordando che, alcuni comuni, anche veneti, avevano già provveduto a formulare ordinanze ad hoc con l’evidente intenzione di favorire le grandi strutture di vendita presenti nei loro territori.
“Adesso – continua Zilio – l’emendamento prevede che spetterà a Regioni e Comuni emanare gli specifici regolamenti sullo svolgimento dell'attività e, soprattutto, riconosce che la liberalizzazione delle aperture e degli orari dei negozi non è – come aveva giustamente sottolineato la nostra confederazione - una vera rivoluzione in grado di stimolare i consumi, ma semplicemente una boutade estiva che non aiutava né le imprese né tanto meno i consumatori. Perché se i soldi non ci sono, non è aprendo ad ogni ora del giorno e della notte che si stimolano i consumi!”.

5 SETTEMBRE 2011

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