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“PAGA SEMPRE PANTALONE”.

tasseFernando Zilio,  punta l'indice sul sitema fiscale: “Troppe vessazioni a danno dei “comuni mortali” e rischio tasse in aumento con la prima fase del Federalismo”.
Quasi 32 mila su 41 mila nelle Isole; 70 mila su 101 mila al Sud...  ; quasi 94 mila su 154 mila al Centro  ed infine quasi 98 mila su 191 mila al Nord Ovest e quasi 70 mila su 130 mila (ed è l’area virtuosa del Paese) al Nord Est: sono le società di capitali in perdita (primo dato) su quelle in attivo (secondo dato).

“Si tratta di dati che lasciano sempre un tantino perplessi – commenta Fernando Zilio, presidente dell’Ascom di Padova – perché ai “poveri mortali” (alias: i piccoli imprenditori titolari di impresa individuale o di società di persone) viene riservato un trattamento ben diverso, a cominciare dagli studi di settore che non ammettono perdite, ma solo guadagni”.
Il malumore, tra gli operatori del comparto, è palpabile. A fronte infatti di una crisi che richiederebbe massima concentrazione sulle imprese, è tutto un proliferare di nuove tasse e nuove gabelle.
“Purtroppo – continua Zilio - all’orizzonte si sta profilando un avvio di federalismo fiscale esattamente all’opposto di quanto ci attendevamo. Visto che nella prima fase di applicazione sarà data la possibilità ai sindaci di agire in piena autonomia sulla leva fiscale, finirà che le imprese si troveranno a dover sopportare il carico fiscale nazionale e anche quello locale con la nuova tassa sugli immobili IMU che se lascerà in pace i privati metterà il cappio al collo alle imprese. Non c’è che dire: si rischia di dover rimpiangere il passato!”
L’impressione, peraltro, è quella che a pagare sia il solito “pantalone”.
“Più volte – aggiunge Zilio - abbiamo sostenuto che l’Amministrazione dello Stato dovrebbe distinguere tra “evasori” e “contribuenti in difficoltà”. Soprattutto in momenti di crisi i secondi sono in aumento esponenziale ma anziché comprenderne le difficoltà, lo Stato sembra godere nel vessarli. Non riesco a leggere in altro modo, infatti l’inasprimento delle sanzioni previste da ieri, 1° febbraio, a carico di chi vuol mettersi in regola con il fisco. E’ un atteggiamento penalizzante e diseducativo nei confronti di chi avrebbe tutte le intenzioni di stare alle regole, dichiara correttamente il tutto, ma poi non riesce a pagare per problemi contingenti. Questi imprenditori andrebbero agevolati e non vessati anche perché, spessissimo, destinano le risorse di cui dispongono al mantenimento dell’occupazione”.
Da qui la necessità di una svolta nella politica fiscale che non può tardare.
“Abbiamo accolto con interesse – conclude il presidente dell’Ascom –l’istituzione di un gruppo di lavoro ristretto, a livello nazionale, tra l’Agenzia delle Entrate e Rete Imprese Italia, ovvero il raggruppamento delle organizzazioni del commercio e dell’artigianato volto a snellire gli adempimenti contabili che è l’altro grande cruccio di chi, ogni giorno, è costretto non tanto a fare impresa, quanto a controllare le scadenze!”