IL PRESIDENTE DELL’ASCOM, FERNANDO ZILIO: “SOLDI TOLTI AI CONSUMI E CHE FINIRIANNO NEL CALDERONE IMPRODUTTIVO DELLA SPESA PUBBLICA”
La stima parla di 24 miliardi, tre in più del preventivato. C’è chi è più prudente e si ferma a 23,2 (la Uil), chi si avvicina al dato medio con 23,8 (un gruppo di dottori commercialisti riuniti sotto la sigla SCG) e chi, invece, getta il cuore oltre l’ostacolo prevedendo che la soglia dei 24 miliardi sarà sorpassata di slancio (Cgia di Mestre).
“Sia come sia – commenta Fernando Zilio, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova – il dato “a saldo” sull’Imu dice due cose fondamentali: che gli italiani sono pur sempre un popolo che paga e che in questi giorni di dicembre circa 14 miliardi se ne sono andati per pagare “la tassa più odiata dagli italiani” a scapito dei consumi”.
Tanti, tantissimi soldi che le famiglie non destineranno ai regali di Natale contribuendo così a deprimere un settore commerciale che si appresta ad archiviare un 2012 nerissimo.
“Il problema – continua il presidente dell’Ascom padovana – è che mentre 14 miliardi inseriti nel circuito commerciale avrebbero determinato mantenimento dell’occupazione, sopravvivenza delle imprese, qualche investimento per il futuro e, soprattutto, bilanci non gravati di “rossi” spaventosi, 14 miliardi nelle casse dello Stato, tre dei quali persino non previsti, siamo quasi certi che finiranno nel calderone di una spesa pubblica che, nonostante i buoni proposti di Monti & Co., cresce ogni giorno di più, complice una classe politica delegittimata che sembra pensare solo a mantenere i propri privilegi, le proprie prebende, la propria clientela e che si appresta a tornare in pista nella prossima campagna elettorale convinta di racimolare voti che non avrà, perlomeno da noi!”
E mentre chi ha pagato guarda attonito sia agli emendamenti che salvano i vitalizi dei parlamentari come pure ai “premi” che spettano ai dirigenti municipali, all’Ascom si chiedono quanto potrà ancora durare questo distacco tra Paese reale e Paese legale.
“La verità – conclude Zilio – è che siamo all’ultimo giro. Chi non lo capisce verrà spazzato via dalla rabbia della gente che lavora”.
Padova 18 dicembre 2012