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IL RAPPORTO SULLE ECONOMIE LOCALI

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IL RAPPORTO SULLE ECONOMIE LOCALI DI CONFCOMMERCIO.
IL DATO PADOVANO, MOLTO NEGATIVO, SCONTA L’EFFETTO “CANCELLAZIONI D’UFFICIO” OPERATE DALLA CAMERA DI COMMERCIO.
BARBIERATO (DIRETTORE ASCOM PADOVA): “NELLA NOSTRA PROVINCIA TREND 2012 ADDIRITTURA POSITIVO”

“Anche l’oggettività dei numeri ha bisogno di un’interpretazione autentica”.
Commenta in questo modo i dati del "Rapporto sulle economie territoriali e il terziario di mercato" realizzato dall'Ufficio Studi Confcommercio il direttore generale dell’Ascom Confcommercio di Padova, Federico Barbierato.
“Purtroppo – chiarisce Barbierato – pur sottoscrivendo quanto denunciato da Confcommercio (che prevede nel 2012 la peggiore variazione negativa della spesa reale pro capite della storia della Repubblica valutabile in oltre il -3%), ci troviamo nella condizione di dover precisare che i dati, per quanto riguarda Padova, rispondono solo parzialmente alla realtà visto che, proprio nel 2011, la nostra Camera di Commercio ha cancellato d’ufficio ben 3000 imprese, tra cui ben 1067 nel settore commercio”.
Un’operazione che ha riguardato tutte quelle imprese che non sono più attive da tempo e che non avevano comunicato agli uffici camerali la loro situazione. Periodicamente le Camere di Commercio fanno attività di pulizia negli archivi e da noi è stata fatta proprio nel 2011, anche in vista del rinnovo camerale del 2013.
“Il quadro che risulta dall’indagine di Confcommercio – continua Barbierato - è corretto, ma dà una situazione che si potrebbe definire “per cassa” e non “per competenza”. Il dato su Padova, che vede un saldo negativo nel commercio pari a 1.185 unità, se depurato dei dati relativi alle cancellazioni d’ufficio, limita le stesse chiusure a 118 unità, ovvero circa il 10 per cento”.

Ma c’è di più. Il saldo reale delle aziende iscritte / cessate nel 2011 mantiene la migliore performance rispetto alle altre province venete sia a livello di comparto commercio, sia a livello di saldo percentuale generale cessati / non iscritti.

“Con riferimento al primo semestre 2012 – aggiunge il direttore generale dell’Ascom padovana - escludendo l’agricoltura e considerando le attività industriali e terziarie il tasso di sviluppo si attesta al + 0,7%  (risultato migliore di tutte le province venete), che colloca Padova al di sopra del trend nazionale (+ 0,4%) e regionale. Il saldo reale a giugno 2012 conta + 247 unità e, sempre con riferimento al primo semestre, il trend di sviluppo è parzialmente positivo (+0,3%), relativamente più contenuto rispetto all’ultimo triennio, anche se indica un andamento migliore rispetto a quanto si verifica per il Veneto (-0,3%) e per l’Italia (+ 0,1%).
Insomma: difficoltà sì, ma forse meno che in altre realtà.
“Potremmo dire – conclude Barbierato – che siamo in presenza di una fotografia sfuocata che non racconta esattamente la situazione di Padova, e anche di conseguenza del Veneto, soprattutto nei comparti commercio al dettaglio e alloggio e ristorazione. Per il 2011, al netto delle cancellazioni d’ufficio, abbiamo infatti un dato positivo per alloggi e ristorazione (+ 28 al posto di -280) e, come si è detto, molto meno negativo per il commercio (-118 al posto di – 1185)”

Padova, 25 settembre 2012