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L’ALIQUOTA IMU MAGGIORATA METTE IN CRISI IL SERVIZIO DELL’ASCOM VOLTO A RIDURRE I CANONI DI LOCAZIONI

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IL VICEPRESIDENTE BERTIN: “E’ NOSTRA INTENZIONE CONTATTARE LE RAPPRESENTANZE DEI PROPRIETARI PER GIUNGERE AD UN ACCORDO QUADRO”
Ci hanno provato e continueranno a provarci.
“Ma l’IMU, così come è stata maggiorata dai comuni, sta vanificando il nostro impegno volto a favorire un avvicinamento tra locatori e conduttori in campo commerciale”.
Patrizio Bertin, vicepresidente dell’Ascom Confcommercio e presidente di Padova città è deluso.
“Da qualche mese – segnala il rappresentante dell’Ascom – abbiamo attivato, presso il nostro ufficio cittadino di via Zabarella un servizio di consulenza ed assistenza teso a superare un problema che sta diventando sempre più pressante, ovvero quello della difficoltà dei conduttori di pagare affitti concordati in tempi non di crisi ed oggi oggettivamente troppo alti per quello che è il trend economico”.
Semplice la proposta di mediazione dell’Ascom: ridurre il canone per evitare che il negoziante, dopo aver lasciate insolute alcune mensilità, possa decidere di chiudere. In altri termini: una contenuta rinuncia per il proprietario in cambio di una prosecuzione del rapporto.
“Dopo i primi momenti di reciproco sospetto – continua Bertin – siamo riusciti a portare in porto più di un accordo e, con ogni probabilità, il ritmo si sarebbe intensificato. Poi però è arrivata la data del 31 ottobre … “
E con la fine di ottobre è arrivata anche la modifica, quasi sempre in aumento, dell’aliquota IMU da parte dei comuni e, soprattutto, da parte del comune capoluogo.
“Subito dopo l’approvazione della nuova aliquota da parte di Palazzo Moroni – prosegue il vicepresidente dell’Ascom – abbiamo dovuto raccogliere più di una rinuncia da parte di proprietari che eravamo riusciti a convincere a valutare l’ipotesi di uno sconto e che adesso, visto l’inasprimento della tassa, non intendono più venire incontro alle aspettative dei commercianti abbassando loro il canone. In altre parole si concretizza ciò che andiamo sostenendo da tempo: le tasse drenano risorse dall’economia e, così facendo, mettono a rischio la prosecuzione di molte attività”.
Una facile profezia, quella dell’Ascom che, nei giorni scorsi, aveva caldamente raccomandato ai consiglieri comunali di Padova, ma più in generale a tutti i comuni, di non gravare sulle imprese con un’IMU eccessiva.
“A Padova – sottolinea Bertin – non siamo stati ascoltati e anche in molti altri comuni il nostro appello è caduto nel vuoto. La “ritirata” dei proprietari degli immobili commerciali è un’ulteriore doccia fredda che sembra vanificare il nostro impegno. La speranza è che, una volta superato lo choc da aliquota all’1,02 i proprietari ritornino sui loro passi e comprendano – ciò che non hanno fatto i nostri amministratori - che in tempi di vacche magre non è pensabile che ciò che andava bene ieri possa andar bene anche oggi”.
“In ogni caso – conclude Bertin- è nostra intenzione contattare le rappresentanze dei proprietari in modo da giungere ad un accordo quadro che possa soddisfare gli uni e gli altri”.

PADOVA 5 NOVEMBRE 2012