PAGAMENTI RAVVICINATI E CONTRATTI SCRITTI TRA PRODUTTORI E DISTRIBUZIONE.
ZILIO (ASCOM CONFCOMMERCIO PADOVA): “UNA LIQUIDITA’ OBBLIGATA CHE AVRA’ EFFETTI NEGATIVI SULLE IMPRESE”
Conto alla rovescia per l'entrata in vigore – dopodomani, mercoledì 24 ottobre - delle nuove regole in ambito commerciale sulla trasparenza dei contratti tra produttori e distribuzione, e sulla certezza dei tempi di pagamento, a 30 o 60 giorni.
Un provvedimento che interessa dettaglianti alimentari, pubblici esercizi, grossisti alimentari e grossisti di vini, bevande e liquori, mercati ortofrutticoli, ambulanti, enoteche, distributori automatici, panificatori, erboristi, commercianti di prodotti per l’agricoltura, macellai, fioristi e commercianti di mangimi e sul quale infuriano le polemiche.
“Ancora una volta – ha detto in proposito il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Fernando Zilio – il nostro Paese si appende, autocondannandosi alla pena capitale, ad un articolo. Lo ha fatto con l’articolo 18, ora si ripropone con l'articolo 62 che non mancherà di avere gravi ripercussioni sulle imprese e sulla loro necessità di liquidità obbligata, in tempi di credito a singhiozzo da parte delle banche che, magari, non sarebbe stato male fossero state anch’esse obbligate ad allargare i cordoni della borsa”.
Purtroppo, nonostante il pressing degli imprenditori del commercio e della distribuzione, il governo sembra granitico nella sua volontà di non fare marcia indietro sulle nuove regole, racchiuse nel pacchetto dell'articolo 62. A ribadirlo sono stati il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, e quello dello Sviluppo economico, Corrado Passera, dal Forum della Coldiretti a Cernobbio. “Non ci saranno proroghe - ha puntualizzato Catania - ma il nostro è un atteggiamento di apertura: se necessari, gli aggiustamenti saranno possibili”.
Il ministro ha programmato già incontri, in primis con i presidenti di Confindustria Giorgio Squinzi e di Confcommercio Carlo Sangalli, che hanno chiesto uno slittamento dell'entrata in vigore della legge, calcolando in 6 miliardi il ricorso alla liquidità necessaria per le aziende, con il rischio per migliaia di non farcela. Oggi i pagamenti nella filiera arrivano invece fino a 90-95 giorni. Anche Passera ha ribadito che sull'articolo 62, si andrà avanti.
“Si tratta di regole molto forti - ha detto - a difesa della parte più debole della filiera”, vale a dire i produttori, aprendo comunque a possibili correttivi in corso d'opera.
In sintesi, le novità introdotte dalla norma prevedono l'obbligo di forma scritta per i contratti tra imprese e fornitori (ora vengono stipulati in gran parte verbalmente); vengono inoltre fissati i termini di pagamenti a 30 giorni per le merci deperibili, a 60 giorni per gli altri prodotti.
“Quello che fa specie – ha concluso Zilio – è che, nonostante si predichi bene la politica della semplificazione, si finisce per razzolare male e si complica la vita agli operatori. Anche in questo caso, l’aumento della burocrazia imporrà nuovi costi in un momento in cui di tutto c’è necessità fuorchè di nuovi oneri a carico delle imprese”.
PADOVA 22 OTTOBRE 2012