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PADOVA AL 10° POSTO

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PADOVA AL 10° POSTO TRA LE PROVINCE PIU’ VIRTUOSE IN QUANTO A RISCHIO EVASIONE.
IL PRESIDENTE DELL’ASCOM CONFCOMMERCIO, FERNANDO ZILIO: “C’E’ UN EFFETTO TRASCINAMENTO POSITIVO CHE NASCE DAL LAVORO COMUNE AVVIATO IN QUESTI ANNI DA ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, CAMERA DI COMMERCIO, GUARDIA DI FINANZA E PREFETTURA”
Le classifiche, si sa, trovano sempre il tempo che trovano, ma non vi è dubbio che siano comunque rivelatrici, se non altro, di un trend.
Così l’ultima fatica del Centro Studi Sintesi pubblicata nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore sull’evasione nel nostro Paese, assegna a Padova la palma della provincia più virtuosa del Veneto e, soprattutto, la colloca al decimo posto fra le 103 province per le quali è stato possibile fare un raffronto con un’analoga indagine realizzata nel 2006 e basata sul raffronto tra il reddito disponibile ed il tenore di vita delle famiglie.
Il tutto, sempre per quanto riguarda la nostra provincia, con un balzo all’insù di ben 18 posizioni.
“Fossimo in vena di facili autocelebrazioni – commenta con un sorriso il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Fernando Zilio – verrebbe da dire che l’avvento della “nuova Ascom”, datato dicembre 2005, abbia coinciso con una decisa variazione in positivo del rapporto dei padovani col fisco. Più seriamente: credo che il lavoro compiuto in questi anni da categorie economiche, Camera di Commercio, Guardia di Finanza e Prefettura abbia avuto un effetto “trascinamento” positivo sull’operato dei padovani nei confronti del fisco nonostante la crisi, colpendo duramente il comparto della piccola impresa, non abbia lasciato indifferenti taluni dal trovare una scorciatoia, anche se solo per sopravvivere, nella mancata emersione di parte del reddito”.
“Di sicuro – continua Zilio – c’è che il rapporto reddito – tenore di vita per ciò che riguarda la provincia di Padova è alquanto rassicurante e testimonia di una sostanziale fedeltà dei contribuenti padovani. Se poi, come si è detto, si considera che il nostro è un tessuto sociale dove il reddito si produce, per buona parte, a livello di piccola impresa, viene smentito del tutto il sillogismo “piccolo uguale evasore”. In altri termini: l’indagine avvalora ciò che andiamo sostenendo da tempo, ovvero che non è lo scontrino emesso o meno la cartina di tornasole di un corretto rapporto fisco-impresa”.

In effetti, alcuni dati sembrano offrire una chiave di lettura non contestabile.
“Se – continua Zilio – Padova vanta 61 automobili circolanti ogni 100 abitanti con un reddito pro capite superiore a 20 mila euro e, al tempo stesso, a Catania le auto circolanti sono 68 per un reddito pari a 13 mila euro, significa che un certo sbilanciamento è un’evidenza che dovrebbe dare qualche suggerimento per indirizzare anche i controlli e, soprattutto, anche per evitare certe spettacolarizzazioni che non fanno il bene né dell’economia né, tantomeno, del turismo”.

Padova 29 agosto 2012