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ANDAMENTO SALDI E PREVISIONI PER L' AUTUNNO – INVERNO

saldiestete2013

I COMMERCIANTI DEL COMPARTO ABBIGLIAMENTO VEDONO UN AUTUNNO ANCORA GRAVATO DAL SEGNO MENO.
PASQUALETTI (FEDERMODA ASCOM PADOVA): “SFIDUCIA ANCORA DOMINANTE TRA GLI OPERATORI DEL SETTORE”
Avrà anche ragione il ministro Saccomanni quando dice che la recessione è finita, ma a giudicare da ciò che affermano i commercianti padovani, la strada verso la ripresa è ancora lunga.
Lo confermano, in maniera inequivocabile, le “percezioni sull’andamento complessivo dei saldi estivi 2013 e le previsioni per la stagione autunno – inverno”, indagine periodica effettuata dall’Ufficio Studi dell’Ascom Confcommercio ad un mese esatto dall’avvio dei saldi e a meno di un mese dalla loro chiusura ufficiale.(grafico 1 - grafico 2)
Il dato più significativo, comunque, non riguarda i saldi, ma le prospettive autunnali per le quali i commercianti del comparto abbigliamento intervistati dall’Ascom non sembrano vedere la luce in fondo al tunnel: il 40 per cento, infatti, prevede un minore afflusso nei negozi, mentre il 35 per cento non se la sente di fare previsioni ed il 25 ritiene che l’afflusso rimarrà invariato.
“Ciò che preoccupa di più a livello di fiducia – commenta Franco Pasqualetti, vicepresidente dell’Ascom e di Federmoda Padova – è però quello “zero per cento” che non prevede un maggior afflusso nella stagione fredda, il che conferma che il comparto avrà ancora diversi mesi davanti prima di cominciare a vedere qualche segno positivo”.
E che le cose siano destinate a rimanere ancora per un po’ ancorate al brutto stabile lo confermano i dati sui saldi che fissano al 60 per cento l’andamento negativo delle vendite a fronte di un ridottissimo 5 per cento positivo. In mezzo un 35% sospeso tra l’invariato e l’impossibilità di fare una valutazione.
Non meno significativo il dato relativo alla “tempistica” dei saldi che confermano come la ricerca dello sconto “extra” (ovvero lo sconto sullo sconto che avviene dopo un po’ di tempo dall’avvio delle vendite di fine stagione), faccia scendere dal podio delle vendite maggiori il primo giorno dei saldi.
Spetta infatti al termine lungo (dalla seconda settimana in poi) la palma del miglior piazzamento (ben il 30 per cento dei commercianti dichiara di aver registrato vendite in questo periodo), seguito dalla prima settimana (25%).

“I saldi – continua Pasqualetti – rappresentano la cartina di tornasole della situazione delle famiglie: i soldi sono pochi e, di fronte a spese incomprimibili (si pensi solo alle bollette) si taglia sull’abbigliamento, anche in saldo”.

Infine i dati relativi al connubio “saldi – nuove collezioni”. Ovvero: possono i saldi fungere da volano nei confronti della stagione autunno – inverno?
A giudicare dalle risposte dei commercianti, raccolte comunque nel momento in cui il termometro si attestava appena sotto i 40 gradi, solo il 15 per cento degli intervistati dice che sì, i saldi sono anche un’occasione per far acquistare i primi capi della stagione entrante. Difficile dire se la percentuale avrebbe potuto essere maggiore visto che, comunque, ben il 75%, per scelta aziendale, non effettua vendite della stagione successiva in periodo di saldi.
Infine una curiosità legata al momento di esposizione delle nuove collezioni. In questo caso c’è un buon 20% che non risponde e che dunque lascia presagire un comportamento “a sensazione”, mentre la maggioranza (30%) sceglie la prima settimana di settembre, vale a dire esattamente al termine dei saldi.
“Evidentemente- chiosa Pasqualetti – la tendenza consolidata è quella di distinguere i momenti, anche per evitare antipatiche commistioni che, in presenza di capi scontati e capi non scontati, possono purtroppo sempre capitare”.

 

PADOVA 7 AGOSTO 2013