Home

BLITZ DEGLI ISPETTORI DEL FISCO

barbierato

BARBIERATO (DIRETTORE GENERALE ASCOM PADOVA): “RIFORMA FISCALE INDISPENSABILE MA INTANTO SI GUARDI ALLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER RESPONSABILIZZARE L’ECONOMIA EMERSA E LIBERARE RISORSE PER CONTRASTARE QUELLA SOMMERSA”
“Disgraziato quel Paese che ha bisogno dei blitz”.
Parafrasa la celebre frase riferita agli eroi il direttore generale dell’Ascom Confcommercio di Padova, Federico Barbierato, a margine dell’azione degli ispettori del fisco in alcune località balneari anche venete.
“Pure quest’ultima iniziativa – precisa Barbierato – conferma una cosa lampante: la riforma fiscale non è più rinviabile ed il governo Letta dovrebbe farsene carico come una delle azioni di spessore del suo gabinetto. Purtroppo la discrezione non basta a cancellare il senso di “massima illegalità” che queste forme di controllo consegnano all’immaginario collettivo, soprattutto alle opinioni pubbliche straniere”.
La convinzione di Barbierato è che il messaggio che “passa” non sia quello di un’efficace lotta all’evasione quanto piuttosto di un Paese complicato, malavitoso anche nella sua espressione economica e dunque da evitare.
“Abbiamo la fortuna – continua il direttore generale dell’Ascom Confcommercio padovana – che esiste una forte presenza delle associazioni di categoria. Le si coinvolgano con l’obiettivo di responsabilizzare i loro associati, vale a dire la parte “emersa” e dunque sana della nostra economia, in modo così da liberare uomini e risorse per il sistematico controllo di quella che invece è l’economia “sommersa”. D’altra parte strumenti come gli studi di settore sono stati fatti apposta per dare un indirizzo e, soprattutto, per definire soglie congrue di contribuzione, per cui non può certo essere lo scontrino non battuto nella confusione di una sera d’estate che deve far gridare all’”evasore”. Piuttosto stiamo attenti: i turisti stranieri, abituati a ben altri regimi fiscali, meno formali ma non per questo meno efficaci, non riescono a capire perché mai non si possa pagare un conto d’albergo in contanti se supera i 999 euro e perché mai si debba consegnare al negoziante la propria carta d’identità se si acquista un bene che supera i 3.600 euro”.
La preoccupazione, in altri termini, è che di fronte a tanti e tali ostacoli (o solo anche temuti tali) il turista preferisca lidi e monti magari meno belli ma più appetibili perché a bassissimo tasso di burocrazia.

 

PADOVA 6 AGOSTO 2013