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ABBASSAMENTO DEL COSTO DEL DENARO DA PARTE DELLA BCE

IL PRESIDENTE DELL’ASCOM, PATRIZIO BERTIN: “IL NOSTRO OBIETTIVO? UN CONFRONTO IMMEDIATO CON GLI ISTITUTI BANCARI CON L’OBIETTIVO DI RINEGOZIARE LE CONDIZIONI”

“Una bella mossa del (quasi) padovano Mario Draghi quella di abbattere il costo del denaro. A sentire le dichiarazioni che filtrano dai piani alti dei grandi gruppi bancari adesso dovrebbe esserci maggiore disponibilità, speriamo sia veramente così”.
E’ sicuramente grato al presidente della BCE (quasi padovano per via degli studi e della moglie noventana) il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin, anche se intende muoversi coi piedi di piombo.
“Troppe volte, in questi mesi – continua il numero uno dell’Ascom – abbiamo sentito di aperture delle borse bancarie. Buoni propositi poi puntualmente smentiti dal succedersi degli eventi”.
Adesso però l’ ”apertura di credito” vogliono darla loro comunque.
“Qui si tratta di capire – aggiunge Bertin - se questo credito a buon mercato arriverà davvero agli imprenditori o se invece prenderà altre strade”.
L’obiettivo è quello che il credito giunga agli imprenditori che già devono lamentare il fatto di operare in una provincia che vede la pubblica amministrazione tra le peggiori pagatrici, ma anche cercare di rinegoziare le condizioni che le imprese hanno sottoscritto in tempi molto diversi da quelli attuali e, soprattutto, con tassi decisamente più alti.

“In questo senso – anticipa il presidente dell’Ascom – siamo intenzionati a chiedere un confronto con gli istituti bancari che, tramite il nostro Terfidi Veneto, erogano il credito nei confronti delle imprese nostre associate. Se solo riuscissimo a “limare” i tassi di qualche decimo di punto significherebbe inalare ossigeno puro nei “polmoni” del sistema economico che noi rappresentiamo e che, come noto, non è solo formato da imprese commerciali ma anche da imprese che operano nei comparti del turismo e dei servizi”.
E proprio il turismo potrebbe essere un altro dei settori che l’azione della BCE dovrebbe incentivare.
“Un euro meno forte – conclude il presidente dell’Ascom – può sicuramente agevolare il turismo, soprattutto extraeuropeo, ma anche proveniente dai Paesi continentali che non fanno parte dell’area euro. Resta solo da vedere come intercettare un flusso che, negli ultimi anni, ha scelto altre mete”.

 

Padova 4 settembre 2014