LA CHIESA, GRAZIE A PAPA FRANCESCO, MIGLIORA QUASI DEL 10%, MA SUBITO A RUOTA ECCO LE ASSOCIAZIONI DEGLI IMPRENDITORI (+8,7%). BERTIN (ASCOM PADOVA): “DATO IMPORTANTE CHE CONFERMA CHE, NELLA PERCEZIONE DI TUTTI I CITTADINI, LE NOSTRE ASSOCIAZIONI STANNO LAVORANDO BENE”
Il guadagno maggiore lo determina, manco a dirlo, il carisma di Papa Francesco: +9.9 in termini di fiducia da parte degli italiani all’istituzione “Chiesa” nel rapporto Demos consegnato agli annali lunedì scorso. Ma subito dopo, con una percentuale in positivo sorprendente, si piazzano le associazioni degli imprenditori che mettono a segno un +8,7 per cento che le fa balzare ad un complessivo 29 per cento. “E’ vero – commenta Patrizio Bertin, vicepresidente vicario dell’Ascom Confcommercio di Padova - che su di esse ripone la sua fiducia un italiano su tre, ma se consideriamo che il “Comune” è al 31,6 direi che si tratta di una performance da non sottovalutare”. Il ragionamento è semplice: mentre l’istituzione “Comune” è conosciuta dalla totalità dei cittadini, non è detto che lo siano altrettanto le associazioni di categoria. “Per cui – rilancia Bertin - siamo in presenza di un dato che vale almeno doppio!” Ma il vicepresidente dell’Ascom si spinge oltre. “Il dato dell’indagine Demos – continua – si sviluppa in un contesto nazionale. Se consideriamo che in molte realtà le associazioni di categoria scontano problemi di sostanza e d’immagine di non poco conto, direi che per le organizzazioni degli imprenditori padovane il dato di Demos va preso come la certificazione di un ottimo lavoro svolto nell’ultimo anno”. In effetti, come si diceva, solo Papa Francesco riesce a fare meglio mentre si conferma la leadership della fiducia in capo alle forze dell’ordine che, anzi, migliorano ulteriormente rispetto al 2012 passando dal 66,5% di fiducia al 70,1%.“Il carico di carbone più consistente – continua Bertin – va all’Unione Europea che in dodici mesi perde quasi il 12 per cento, seguita, per l’appunto, dal Comune (-6,2%) e dal Presidente della Repubblica che scende sotto il 50% (si ferma al 49 quando un anno fa aveva ancora il 54,3%).
Quasi superfluo sottolineare che l’ultimo posto è riservato ai partiti che già erano al 5,6% e che adesso sono al 5,1%.
“Semmai la riforma elettorale – chiosa ironicamente Bertin – dovesse prevedere uno sbarramento e questo potesse essere esteso alla fiducia, i partiti rischierebbero di essere tutti “out”. Capiranno? I dubbi sono legittimi.
Padova 7 gennaio 2014