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TASI: BUROCRAZIA INFINITA

PATIRE PER PAGARE. BERTIN (ASCOM PADOVA): "IN FATTO DI TASSE DUBITO CHE IL NOSTRO POSSA ESSERE CONSIDERATO UN PAESE CIVILE"
"Il Fisco, in Italia credo abbia raggiunto la perfezione in fatto di "lavaggio del cervello" nei confronti del contribuente. Infatti solo ad un numero limitato di contribuenti e nemmeno in tutti i comuni verrà inviato il modello Tasi, tutti gli altri dovranno o recarsi all'apposito ufficio o calcolarsi il tributo in proprio. Siccome fare la coda talvolta è peggio che pagare, il Fisco (nel caso in questione quello di marca locale) è riuscito nell'intento di rendere il cittadino così "suddito" da sperare di essere uno dei “fortunati” (si fa per dire) ai quali arriverà il bollettino. Beninteso: da pagare e, possibilmente, senza errori!"
Il presidente dell'Ascom, Patrizio Bertin, è ironico nella forma ma arrabbiatissimo nella sostanza.
"E' ora di finirla - attacca deciso - con una politica nazionale e locale che non ha il minimo rispetto per il cittadino e con una burocrazia che, approfittando dell'incompetenza di chi dovrebbe dirigerla, ne approfitta per far credere di essere indispensabile".
Bertin ha sotto mano i dati diffusi nei giorni scorsi da ItWorking (una società del sistema Assosoftware che ha monitorato tutte le delibere comunali) e ha scoperto che sono quasi 200 mila le aliquote che tra Tasi e Imu si stanno abbattendo sui contribuenti che sono chiamati al versamento entro il prossimo 16 ottobre.
"Rischio di ripetermi - continua - nel senso che, anche in questo caso, dobbiamo essere "grati" ai nostri comuni che sono stati parchi di aliquote perchè qualcuno (è il caso di Bologna), per un solo aspetto relativo alle detrazioni ha stabilito ben 23 aliquote diverse o perché il comune di Flero (Brescia) ha deliberato, per calcolare la detrazione, una formula che prevede frazioni, parentesi tonde, quadre e graffe: roba da facoltà di ingegneria!".

Una situazione che, con l'avvicinarsi della scadenza, rischia di finire fuori controllo.
"Per quanto ci riguarda - spiega il presidente dell'Ascom – abbiamo attivato un servizio per i nostri associati alle prese con il rebus Tasi. Un’iniziativa-tampone che certamente non risolve la questione di fondo (se proprio si deve pagare almeno che si paghi senza patire) ma quanto meno mitiga la disorganizzazione di uno Stato che scarica sui cittadini non solo i propri sprechi ma anche le proprie inefficienze”.
Insomma la consueta "forca caudina" somministrata al contribuente-suddito che non solo deve pagare, ma deve anche farlo “con patimento”.
“Io credo – conclude Bertin – che tutto questo non sia degno di un Paese civile perché un Paese civile non potrebbe accettare che il costo di un adempimento sia superiore al gettito realizzato. Ma, come ha argutamente osservato qualcuno, in fatto di tasse resta da capire se il nostro possa ancora definirsi un Paese civile!”

 

Padova, 2 ottobre 2014