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VIGONZA:ASCOM E IL CENTRO COMMERCIALE

L’ASCOM: “SE E’ UN TRASFERIMENTO E’ NELLA NORMA MA RESTIAMO VIGILI. PECCATO CHE SI CONTINUI COMUNQUE A CEMENTIFICARE”
Speravano di non dover intervenire ancora sulla realizzazione di nuovi centri commerciali, ma adesso che la variante parziale al piano degli interventi che modifica l’area agricola di oltre 36 mila metri quadrati tra via Manara, via Rigato e via Trevisan a Peraga di Vigonza è stata approvata dal consiglio comunale vigontino di lunedì sera, all’Ascom non si tirano indietro e, anzi, sollecitati da decine di telefonate di commercianti della zona allertati dalle notizie di stampa apparse nel week end, pongono dei paletti.
“Noi – spiega Franco Pasqualetti, vicepresidente dell’Ascom Confcommercio di Padova – siamo ligi alle regole: se si tratta di un semplice trasferimento, non abbiamo nulla da eccepire. Oddio: resta pur sempre la nostra fiera opposizione alla cementificazione ulteriore di un territorio già troppo edificato e che sta alla base degli ormai troppi allagamenti ed alluvioni ai quali è sottoposta la nostra provincia, ma se questa è la norma non è che potremmo alzare le barricate”.

Il dubbio però è che 10 mila metri quadrati edificabili, così come recita il provvedimento votato dal consiglio comunale, nascondano possibili (probabili?) aumenti di superficie destinata alla vendita.
“Non intendiamo fare un processo alle intenzioni di nessuno – aggiunge Pasqualetti – ma troppe volte siamo rimasti scottati tanto che, come recita un vecchio adagio, adesso abbiamo paura anche dell’acqua fredda. Pertanto vigileremo affinchè i 1500 metri quadrati di base non finiscano per essere il cavallo di Troia per la realizzazione di una nuova grande struttura di vendita di cui, veramente, non sentiamo il bisogno, considerato che la nostra provincia è addirittura sovradimensionata in questo comparto”.
Ma ciò di cui all’Ascom non sentono assolutamente il bisogno è delle dichiarazioni a sostegno dell’utilità dei nuovi insediamenti commerciali di grandi dimensioni.
“Nonostante più volte – conclude Pasqualetti - noi si sia detto che l’apertura di una grande struttura di vendita determina un fittizio aumento di occupazione al quale fa riscontro un salasso reale di quattro posti persi per uno acquisto, c’è chi ancora continua a recitare la stucchevole litania della lotta alla disoccupazione, così come talvolta appaiono quanto meno inadeguate le opere pubbliche “in compensazione” che i privati decidono di realizzare in cambio dell’autorizzazione all’apertura di nuovi grandi spazi commerciali. Opere pubbliche che neppur minimamente possono sanare il grave deficit in termini di vivibilità che la chiusura dei piccoli esercizi di vicinato determina nei centri dove la grande distribuzione va ad insediarsi ed in quelli contermini”.
Sarà così anche per Vigonza? All’Ascom fanno i debiti scongiuri, rimangono vigili e, nel caso, sono comunque pronti alla battaglia. Così come è avvenuto negli altri comuni interessati da insediamenti del tipo.

 

Padova, 18 marzo 2014