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BASTA CENTRO COMMERCIALE A DUE CARRARE

FALLISCE MISERAMENTE IL PROGETTO DI CENTRO COMMERCIALE A DUE CARRARE.
L’ASCOM: “SCONGIURATO LO SFREGIO ALLA CULTURA, EVITATA LA CEMENTIFICAZIONE DEL TERRITORIO E SALVAGUARDATO IL COMMERCIO DI VICINATO CHE COMBATTE IL DEGRADO”
“Dispiace per la rotonda non completata e che, giustamente, il sindaco pretende venga conclusa dalla società Deda, ma per il resto la nostra soddisfazione è massima”.
Esulta Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom, di fronte alla ritirata della società che avrebbe dovuto costruire l’ecomostro in faccia al Castello del Catajo.
“La società – continua Bertin – dice che la colpa è della crisi e penso sia in buona parte vero. Ma non vi è dubbio che anche il pressing dell’Ascom e dei commercianti della zona abbia avuto il suo bel peso. Il nostro fiato sul collo di questi anni non sarebbe scemato nemmeno in fase di realizzazione con evidenti ritardi e, dunque, di costi per la società costruttrice”.
All’Ascom, a dire il vero, fa specie solo che il sindaco dimostri un certo dispiacere per il mancato introito di 2 milioni di euro.
“A fronte di nuovo cemento con relativo rischio idrogeologico – incalza Franco Pasqualetti, vicepresidente vicario dell’Ascom con delega al territorio – e soprattutto a fronte di uno sfregio all’arte e alla cultura rappresentato dallo “scatolone” dell’ecomostro sbattuto in faccia al Catajo e a decine di negozi e centinaia di posti di lavoro annientati dal nuovo investimento immobiliare, mi sembra non ci si debba disperare tanto più che la contropartita per tanto disastro era ben poca cosa: due rotatorie, un palazzetto e qualche centinaio di metri di pista per le biciclette”.
Insomma: meglio che il comune guardi avanti e si convinca che un negozio aperto in centro del paese vale molto di più di un “indennizzo” dei costruttori per un territorio irrimediabilmente perduto alla causa anche dell’agricoltura.
“Il degrado che in qualche caso colpisce i nostri centri urbani – conclude il presidente dell’Ascom, Bertin – è inversamente proporzionale al numero di negozi di vicinato. Più questi ci sono e meno il degrado avanza. Ai nostri sindaci lo raccomandiamo sempre ma non sempre riusciamo a farglielo capire!”

 

Padova 9 ottobre 2015