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CREDITO SEMPRE DIFFICILE PER FAMIGLIE E PICCOLE IMPRESE.

BERTIN (PRESIDENTE ASCOM): “NIENTE CREDITO, NIENTE RIPRESA”
“Al premier Renzi che chiede di segnalare le banche che negano mutui e prestiti alle imprese che ne avrebbero tutti i titoli perché assumono col contratto a tutele crescenti, direi che mi viene più comodo segnalargli quelle che li concedono: faccio decisamente prima”.
E’ un tantino scettico Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom, sull’aut aut posto dal Presidente del Consiglio all’Abi e, a sostegno di questo suo scetticismo, chiama in causa l’Ufficio Studi Confcommercio che nello stock di crediti erogati dalle banche a famiglie e imprese registra ancora segnali di riduzione sia dai dati di febbraio che dalle stime di marzo.
“Rispetto al massimo storico di giugno 2011 – scrive la nota confederale - mancano oltre 100 miliardi di euro di prestiti (1.409 miliardi a marzo 2015 contro i 1.513,6 miliardi di giugno 2011) e considerando l'effetto dell'aumento dei prezzi, il potere d'acquisto del complesso dei prestiti a famiglie e imprese è, oggi, ancora inferiore ai livelli di fine del 2007".
“I dati nazionali – continua Bertin – trovano piena rispondenza anche sul piano locale dove le consistenze si riducono sia per le imprese sia per le famiglie, compresi i mutui, e anche in termini tendenziali la riduzione è generalizzata anche se i dati degli ultimi mesi evidenziano che il trend di riduzione delle consistenze si è comunque arrestato”.
Tutto questo nonostante l’impegno di Terfidi, il confidi delle Ascom di Padova, Vicenza e Treviso, che è costantemente impegnato per cercare di favorire l’accesso al credito da parte delle piccole imprese.
“Un impegno che spesso – conclude il presidente dell’Ascom – non trova soddisfazione da parte degli istituti di credito con riflessi negativi sulle prospettive economiche del nostro territorio che sembra scorgere la ripresa ma che, anche per i motivi citati, rischia di vederla vanificata”.


Padova, 22 aprile 2015