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DATI ISTAT: IN CRESCITA LE VENDITE NEI PICCOLI NEGOZI

PICCOLA DISTRIBUZIONE

ISTAT: CRESCONO LE VENDITE DEI PICCOLI NEGOZI E SONO FERME QUELLE DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE.
BERTIN (PRESIDENTE ASCOM PADOVA): “ULTERIORE DIMOSTRAZIONE CHE IL VENTO STA CAMBIANDO E CHE I CONSUMATORI STANNO ABBANDONANDO LA GRANDE DISTRIBUZIONE NON PER NULLA ALLE PRESE CON MIGLIAIA DI LICENZIAMENTI”
Usa la metafora calcistica: “Piccoli negozi 1 grande distribuzione 0.”
Il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin non enfatizza ma coglie in pieno il senso dell’inversione di tendenza certificata dall’Istat: i piccoli negozi crescono dello 0,1% su base annua mentre la grande distribuzione è ferma allo zero tondo.
“E’ un’ulteriore dimostrazione – continua Bertin – che il vento sta cambiando, che i consumatori stanno abbandonando la grande distribuzione (in difficoltà e alle prese con ristrutturazioni che stanno lasciando a casa migliaia di dipendenti) e che è giunto il momento di fare una seria riflessione sul sistema distributivo”.
Una riflessione che, nelle valutazioni di Bertin, la grande distribuzione, in abbinata con la speculazione edilizia, non sembra in grado di fare.
“A fronte di segnali ormai chiarissimi – continua il presidente dell’Ascom – che dovrebbero indurre a riporre nel cassetto i progetti di realizzazione di nuovi centri commerciali che “rubano” territorio alla collettività, la grande distribuzione continua imperterrita nella sua azione convinta che costruire nuovi “scatoloni” soprattutto a ridosso delle grandi arterie, sia la panacea di tutti i suoi mali. Invece, e le dismissioni di centri commerciali in America come nel resto d’Europa e anche nell’hinterland delle nostre grandi città, dovrebbero suonare come un “campanone” d’allarme ed indurre a venire a più miti consigli evitando, peraltro, di lusingare quei sindaci che vedono nelle opere di urbanizzazione e nell’Imu un antidoto alla loro drammatica penuria di risorse senza rendersi conto che la distruzione del tessuto del piccolo commercio corrisponde a migliaia di posti di lavoro perduti”.
Bertin poi prosegue nell’analisi dei dati Istat.

"Piccoli aumenti dei consumi non significano uscita dalla crisi. Occorre consolidare la ripresa con politiche fiscali che siano in grado di rimettere i soldi nelle tasche degli italiani. La politica fiscale non deve rappresentare un ostacolo al miglioramento della domanda delle famiglie, ma deve essere, invece, strumento per promuovere un recupero più rapido di apprezzabili livelli di benessere economico"
Dunque, basta tasse. Tasse presenti e tasse future.
“I discorsi sul catasto – conclude Bertin – con un retrogusto di aumento delle imposte sulle abitazioni e sui negozi, non aiutano a stare sereni, come invece continua a sostenere il Presidente del Consiglio che se vuole fare una seria riforma del fisco deve partire da un semplice fattore: la riduzione delle tasse!”

 

Padova, 24 giugno 2015