UN’INDAGINE DEL CENSIS CONFERMA L’AVANZAMENTO DELL’E-COMMERCE.
IL PRESIDENTE DELL’ASCOM, PATRIZIO BERTIN: “COMPLEMENTARE AL NEGOZIO”.
UN SERVIZIO SPECIFICO DELL’ASSOCIAZIONE PER CHI VUOLE INTRAPRENDERE IL COMMERCIO SUL WEB
Se lo dice il Censis c’è da crederci: ben 15 milioni gli italiani fanno acquisti sul web.
“E’ un dato di fatto – commenta il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – constatare che, soprattutto in certe fasce di consumatori, l’acquisto on line sia una consuetudine. Che però sarebbe errato credere sia totalmente alternativo all’acquisto in negozio”.
Un’evidenza sottolineata, non più tardi di un paio di settimane fa, dal convegno "Il negozio nell’era di internet", iniziativa promossa dall’Ascom in collaborazione con la Camera di Commercio alla quale sono intervenuti, a dimostrazione dell’interesse, oltre 80 imprenditori desiderosi di confrontarsi con le nuove strategie da mettere in campo al fine di rimanere competitivi in un’epoca in cui vecchio e nuovo si rincorrono a grande velocità.
E che il nuovo rappresentato dall’e-commerce stia guadagnando terreno è esattamente ciò che dice il Censis mettendo in risalto le motivazioni favorevoli ma non nascondendo anche i dubbi. Se infatti il 37% ritiene che con l’e-commerce si risparmi rispetto ai negozi tradizionali e che comunque l’acquisto in internet sia più comodo (lo afferma il 33%) è anche vero che solo il 10% si fida pienamente dei pagamenti online, mentre il 65% si mette al riparo da eventuali rischi usando una carta pre-pagata.
“Comprare prodotti o servizi con un semplice clic del mouse – spiega l’indagine Censis-Ucsi - è un comportamento guidato innanzitutto dall'esigenza di risparmiare". Il 37,1% degli italiani ritiene che, rispetto ai negozi tradizionali, comprare on line sia più economico, ma un discreto 12,8% ritiene che la sua scelta ricada sul web perché offre più informazioni rispetto agli esercizi commerciali tradizionali. Infine c’è anche un 7% che fa shopping online semplicemente perché è più divertente rispetto al fare acquisti nei negozi tradizionali".
Tutte luci? Non proprio. C’è un 23,2% di italiani che ritengono che fare acquisti sul web sia un’attività più “fredda” rispetto al contatto umano con un negoziante in carne ed ossa e c’è pure un 21,8% che si fida sì, ma fino ad un certo punto, visto che teme che la consegna venga fatta in ritardo o con prodotti sbagliati o difettosi.
Sia come sia, con l’e-commerce bisogna farci i conti ed è per questo che all’Ascom è attivo un servizio specifico in grado di mettere sulla strada giusta chi intende aprire la propria attività anche a questo segmento di distribuzione.
“A chi si rivolge a noi – spiegano negli uffici di piazza Bardella raggiungibili al numero telefonico 049 8209758 o all’e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – offriamo un primo livello di informazioni ed un consiglio: limitarsi alla realizzazione di un sito di e-commerce conduce dritti al fallimento dell’iniziativa”.
Serve dunque un’analisi approfondita che non può prescindere dal proprio core-business.
"D’altra parte, se il punto vendita non funziona – aveva sottolineato nel corso dell’incontro all’Ascom Fabio Fulvio, responsabile del settore politiche per lo sviluppo di Confcommercio e autore del libro "Il negozio nell’era di Internet", della fortunata collana "Le Bussole" edito dalla confederazione - vi azzardereste ad aprirne uno nuovo?"
Prima di buttarsi a corpo morto sul web meglio dunque partire dal consolidamento del proprio business, lavorando molto sul posizionamento e sull’attenzione a mantenere coerente la propria comunicazione con il target di clientela che si vuole raggiungere.
“Solo dopo – confermano gli operatori e-commerce dell’Ascom - sarà possibile aggredire un mercato oggettivamente molto ampio senza muoversi dal proprio punto vendita.”
Padova 27 marzo 2015