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FURTI ALL’ORDINE DEL GIORNO

BERTIN (PRESIDENTE ASCOM): “IL GOVERNO DECRETI D’URGENZA SUGLI INASPRIMENTI DELLE PENE IN MODO DA INCARCERARE I RESPONSABILI DEI FURTI E DELLE RAPINE”. 
ED INTANTO SCOPPIA LA GRANA ASSICURAZIONI

“Mentre a Roma si discute, Sagunto cade”.
“Evidentemente alla politica romana ventidue secoli non sono bastati e mentre a Roma da un lato si depenalizzano i reati e dall’altro si prospettano futuribili quanto fumosi inasprimenti, nelle nostre case e nei nostri negozi i vandali hanno il sopravvento”.
Il presidente Patrizio Bertin ha sul tavolo il “report” che gli uffici dell’Ascom gli sottopongono ogni mattina sui temi del momento e quello della criminalità “non arginabile” è uno di quelli che più lo preoccupano e, al tempo stesso, lo indignano.
“Nonostante l’impegno delle forze dell’ordine e delle istituzioni a livello locale – continua il presidente che, come si ricorderà, nei giorni scorsi ha avuto un incontro col Prefetto – la sensazione di impotenza nei confronti di chi delinque non per bisogno ma per lucida criminalità è alimentata da norme che sembrano fatte apposta per tutelare i delinquenti e penalizzare le vittime”.
Vittime penalizzate, a dire il vero, anche dalle compagnie di assicurazione che, in caso di furto o spaccata, non raramente diminuiscono il valore assicurato o aumentano il premio, fino a giungere, nei casi più malaugurati, alla rescissione del contratto.
“Questo significa che al peggio non c’è mai fine – continua il presidente – e ai danni dobbiamo aggiungere anche le beffe che, nello specifico, vedremo di limitare al massimo con accordi “ad hoc” che l’Ascom è intenzionata a sottoscrivere con gli agenti assicurativi che fanno riferimento al sistema Confcommercio”.

Ma questa delle assicurazioni è solo una conseguenza di quella mancanza di certezza della pena che invece dovrebbe costituire il deterrente sostanziale contro i delinquenti depotenziando il senso di frustrazione dei commercianti e dei cittadini che, anche negli incontri con le forze dell’ordine, chiedono sempre più “fino a che punto ci si può difendere”..
“Se il ministro Alfano ed il presidente Renzi – specifica Bertin – sono convinti che un freno debba essere posto ad una criminalità diffusa che sta mettendo a dura prova la convivenza civile e che sta convincendo anche le persone più miti a pensare di richiedere il porto d’armi, intervengano con urgenza per modificare la norma. L’emendamento del Governo alla riforma del processo penale rischia di avere tempi talmente lunghi che le dichiarazioni di Alfano potrebbero finire per avere gli stessi effetti delle grida manzoniane, ovvero zero. Si decreta d’urgenza per tante cose ma non si ha la forza e la volontà politica per deliberare d’urgenza su una questione che, ogni sera, quando vanno a dormire, angoscia cittadini ed operatori economici che sperano, innanzitutto, di non dover patire un assalto e, in subordine, di non dover contare i danni una volta in piedi per andare al lavoro. Quel lavoro che troppo spesso una rapina o un furto ai danni di un negozio hanno il potere di far svanire con conseguenze deleterie persino sull’occupazione dei titolari e dei dipendenti”.

 

Padova, 19 marzo 2015