Home

IL NUOVO CONTRATTO COLLETTIVO DEL TERZIARIO

SIGLATA L’IPOTESI DI ACCORDO DEL NUOVO CONTRATTO DEL TERZIARIO, DELLA DISTRIBUZIONE E DEI SERVIZI.
BERTIN (PRESIDENTE ASCOM PADOVA): “UN CONTRATTO CHE, SI SPERA, CERTIFICHI IL SUPERAMENTO DI UNA FASE DIFFICILE”
Un aumento medio di 85 euro distribuito nel triennio che si concluderà a fine 2017, ma anche significative novità quali il contratto a tempo determinato per il sostegno all'occupazione e una reale semplificazione nella flessibilità della distribuzione dell'orario.
Sono questi i punti salienti dell’ipotesi di accordo contrattuale del Terziario, della distribuzione e dei servizi (il maggior contratto nazionale del settore privato) siglata nella serata di ieri e con effetto daL 1° aprile, da Confcommercio e, unitariamente, dalle tre sigle sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil.
“Un accordo che in parte è anche una scommessa”.
Questo il primo commento del presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, che poi aggiunge: “Il nuovo contratto, non prevedendo nessuna “una tantum” a sanatoria della vacanza contrattuale del 2014 e dei primi tre mesi del 2015, certifica, si spera, il superamento di una fase difficile per l’intero comparto, fase durante la quale le imprese, soprattutto quelle di minori dimensioni, hanno faticato non poco a mantenere i livelli occupazionali, spesso a scapito della redditività aziendale. La maggior fiducia nell’auspicata ripresa, così come le riforme, nell’aprire ora nuove prospettive consentono un aggiustamento delle retribuzioni comunque inferiore alle richieste iniziali ma, soprattutto, correlate ad una nuova flessibilità che avrà sicuramente benefici effetti sulla produttività”.

In effetti stanno proprio qui le maggiori novità del nuovo accordo. Nei periodi di picco di lavoro (come per esempio il periodo natalizio o i saldi per i negozi) le imprese potranno chiedere ai loro dipendenti di lavorare quattro ore in più (per un massimo di 16 settimane nell'arco di 12 mesi) senza che sia necessario l'ok del sindacato né del lavoratore stesso e senza che si paghi lo straordinario. Naturalmente le ore saranno recuperate (nell' arco dei 12 mesi seguenti) ma in periodi che per l'azienda sono meno impegnativi e nei quali c'è meno bisogno di personale.

“Una flessibilità molto importante – aggiunge il presidente dell’Ascom - in un settore nel quale sono frequenti i picchi di attività e, per contro, anche i momenti di bassa intensità del lavoro”.
L'intesa (per la quale gli uffici dell’Ascom sono a disposizione per qualsiasi informazione al riguardo) prevede anche nuove norme per le assunzioni di disoccupati o di coloro che hanno concluso l'apprendistato senza che ci sia stata una stabilizzazione.

 

Padova, 1 aprile 2015