LA PRESIDENTE DEGLI ALBERGATORI DELL’ASCOM, MONICA SORANZO: "PUNTIAMO SUGLI STRANIERI, MA ANCHE SUGLI ITALIANI VISTO CHE CIRCA IL 50% RITIENE PROBABILE UNA VISITA ALL’EXPO"
Sono (quasi) tutti convinti: sarà una grande opportunità per il Paese.
Secondo un'indagine flash realizzata da Confturismo, in collaborazione con l'Istituto Piepoli, gli italiani (tutti, sia che abitino a Milano, sia che risiedano a Pantelleria) pensano che EXPO, in qualche modo, ci rimetterà in carreggiata.
Quasi tre italiani su quattro, infatti, credono che l'evento possa portare benefici economici e reputazionali.
"I dati che ci sono stati rimbalzati dalla nostra organizzazione nazionale – commenta Monica Soranzo, presidente degli albergatori dell’Ascom Confcommercio di Padova – confermano ciò che anche noi, nelle nostre riunioni, abbiamo rilevato, ovvero che in termini di attrazione turistica, EXPO ha la possibilità di essere un volano non solo per il capoluogo meneghino ma anche per realtà che sono ricomprese in un raggio più ampio e Padova e la sua provincia, in tal senso, sono all’interno di questo raggio".
Ovviamente Padova aspetta gli stranieri, ma non è detto che, vista la probabile ressa su Milano ed il suo hinterland, Padova non possa diventare appetibile anche per gli italiani, soprattutto per quelli delle regioni più lontane.
"L’indagine – continua la presidente di Padova Hotels Ascom – rivela che circa il 50% dei connazionali ritiene probabile che visiterà l'evento durante i sei mesi d'apertura. Naturalmente saranno in maggioranza quelli del Nord Ovest e in buona misura anche quelli del Nord Est, ma ci sono pure buone percentuali di probabili visitatori del Sud e delle Isole ed è su queste che noi dovremo fare la nostra corsa, fermo restano che il Veneto (e dunque la nostra realtà) si candidano ad ospitare soprattutto gli stranieri".
A questo proposito si parla di più di otto milioni di biglietti già venduti complessivamente, di cui un milione ai cinesi
"E’ evidente – aggiunge Monica Soranzo – che in Paesi come gli Stati Uniti, l’Australia, il Canada, la Cina, il Brasile, l’India e un po’ in tutti quelli che hanno estensioni notevoli, i 230 chilometri che separano Padova dalla sede dell’EXPO sono né più né meno che una gita fuoriporta. E’ un aspetto da non sottovalutare e anzi da sfruttare visto che questi visitatori, in un sol colpo, potranno visitare l’EXPO e anche fare una "full immersion" nella nostra cultura e nella nostra arte".
Ed è forse questa convinzione (e un po’ anche questo ritrovato orgoglio di culla della civiltà) che fa dire agli intervistati dall’Istituto Piepoli che nonostante le note vicende giudiziarie, gli italiani rimangono ottimisti sul completamento dei lavori. Oltre la metà infatti pensa che l'evento sarà un successo sia in termini di completamento dei lavori che di successo per Milano e l'intero Paese.
"Per quanto ci riguarda – conclude la presidente degli albergatori dell’Ascom – abbiamo l’obbligo di presentarci al meglio ed è in questo senso che stiamo lavorando per fare della filiera alberghi-negozi il vero biglietto da visita di un Paese (e di una realtà padovana) che questa volta non potrà fallire. Non solo perché abbiamo più di un'eccellenza, ma anche perché l’EXPO può essere veramente la chiave di volta per abbandonare definitivamente la crisi offrendo al mondo l’immagine di un Paese creativo, bello da vedere, ospitale nelle strutture, esclusivo non solo per il cibo ma anche per le altre mille particolarità che lo hanno reso celebre nel mondo. Quel mondo che deve tornare a goderlo contribuendo così ad un rilancio in grande stile della nostra economia".
Perché di una cosa siamo tutti certi: le produzioni si potranno delocalizzare, ma la Cappella degli Scrovegni, l'Orto Botanico, i Colli Euganei, le città murate (tanto per fare solo qualche esempio) qui sono e qui restano!
Grafici dell'indagine dell'Istituto Piepoli
Padova 27 gennaio 2015