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NUOVO CENTRO COMMERCIALE DI ABANO: NO DELL'ASCOM

GHIRALDO (ASCOM): “IL TAR DISCUTA IL RICORSO PRIMA DELL’IPOTIZZATO AVVIO DEI LAVORI”
“C’è pur sempre il nostro ricorso al Tar”.
Michele Ghiraldo, presidente mandamentale dell’Ascom, non vuole fasciarsi la testa prima di essersela rotta.
“E sul centro commerciale di Abano – ammonisce – non è detto che a rompersela siano i commercianti”.
Torna a far parlare di sé il progetto fortemente contestato dalle categorie del commercio che ora, a fronte di un’ipotesi di avvio dei lavori, chiedono che il Tar discuta il ricorso.
“Mentre il mondo – continua Ghiraldo – si interroga sulla validità dei centri commerciali (gli Stati Uniti in primis, ma anche l’hinterland milanese stanno facendo i conti con le dismissioni degradanti di questi colossi che, dicono gli economisti, non godono più dell’interesse dei consumatori, più orientati alla specializzazione) noi siamo ancora qui a batterci per evitare lo spreco di territorio, foriero di nuovi dissesti idrogeologici”.
Per questo, ovvero per evitare che nuovo cemento sia colato col rischio poi di diventare un’incompiuta, l’Ascom chiede che il ricorso pendente di fronte al Tar del Veneto sia discusso prima dell’avvio dei lavori.
“Al di là di riporre le nostre speranze sul Tribunale Amministrativo Regionale – aggiunge il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – noi siamo convinti che un’opera come quella prospettata a due passi da una villa storica qual è Villa Mainardi sia uno sfregio che, se realizzato, peserà sul futuro della città termale. Contrastarlo è dunque doveroso non solo per salvaguardare il lavoro dei commercianti, ma soprattutto per garantire un futuro ad un territorio e ad un ambiente che non possono essere barattati per una pista ciclabile e per un campetto in sintetico”.

In attesa degli sviluppi all’Ascom segnalano comunque un dato: anche la grande distribuzione soffre.
“A dimostrazione – conclude Ghiraldo – che il commercio ha bisogno di idee e non di nuovo cemento!”

 

Padova, 25 marzo 2015