IL FRANCO SVIZZERO FORTE: UN’OPPORTUNITA’ PER IL TURISMO E L’ALIMENTARE PADOVANO
Se vi piace l’emmentaler (cioè il vero emmental svizzero) qualche problema ce l’avete visto che da ieri a oggi il prezzo medio per il preconfezionato è salito di 15 centesimi, da 1,35 euro l’etto a 1,50. Un aumento di poco più dell’11% che non è ancora pari all’apprezzamento del franco svizzero sull’euro, ma siamo comunque sulla buona strada.
Quello dell’esportazione dei formaggi è forse uno dei maggiori crucci degli elvetici perché è un prodotto che non possono delocalizzare (come invece hanno fatto da anni con i farmaci o anche con la cioccolata), così come non possono delocalizzare il turismo. Ma proprio su turismo ed alimentari quelli che per gli svizzeri sono problemi per Padova e provincia potrebbero essere opportunità.
Partiamo dal turismo. Le presenze elvetiche nella nostra provincia hanno un andamento assolutamente regolare: dal 2003 al 2010 gli arrivi si attestano mediamente intorno a quota 30mila (solo nel 2008 erano scesi a 27mila), poi dal 2011 hanno cominciato a crescere: 31 mila in quell’anno, 32mila l’anno successivo fino alle 34.209 unità del 2013. Non tantissimi (il 5,3% degli stranieri totali) ma con un’incidenza dell’8,3% per ciò che attiene alle presenze, cioè ai giorni di permanenza, che sono pari a circa 170mila.
“Il turismo straniero – commenta il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – valeva, nel 2013, 431 milioni di euro e consentiva alla nostra provincia di insediarsi al 18° posto in classifica generale in Italia. Ora, a fronte di un franco che sembra destinato ad apprezzarsi, non sarebbe male se orientassimo decisamente la nostra promozione turistica anche tra i cantoni della Confederazione, con l’obiettivo di convincere più di qualcuno degli 8 milioni di cittadini rossocrociati che Padova, le sue terme e le sue città murate meritano di essere prese in considerazione quando si programma un viaggio, magari già a partire dalla primavera prossima”.
E l’alimentare? Se il prezzo di emmentaler, sbrinz e gruyer dovessero risultare troppo elevati, si può sempre valorizzare la nostra produzione.
In tal senso giunge come cacio sui maccheroni (l’esempio è puramente voluto) il nuovo sito promosso dall’Ascom www.itipicipadovani.it, che promuove le eccellenze locali ed i negozi di vicinato dove è possibile trovare queste prelibatezze.
“Grazie al contributo della Camera di Commercio – spiega Michele Ghiraldo, presidente della Fida, il sindacato di categoria degli alimentaristi dell’Ascom – e la collaborazione del Comune e della Provincia di Padova, dell’Ente Bilaterale, dell’Appe e di Adiconsum, abbiamo allestito un sito dove è possibile ricercare i negozi che propongono quanto di meglio offre la nostra produzione alimentare”.
Un sito già visibile anche se ancora in fase sperimentale (“stiamo ancora raccogliendo – aggiunge Ghiraldo - tutte le informazioni dai soci”) che nelle intenzioni dell’Ascom dovrebbe consentire di migliorare la visibilità dei molti negozi specializzati che ancora sono presenti in città e provincia ma che rischiano di essere conosciuti solo da una ristretta cerchia di clienti, quando invece possono godere di una platea molto più vasta.
“Eccellenze del turismo ed eccellenze dell’alimentazione – chiosa Monica Soranzo, presidente degli albergatori dell’Ascom – possono veramente rappresentare quel tandem vincente che è nostro obbligo presentare non solo agli svizzeri dal franco forte, ma anche a tutti quei turisti che una volta arrivati nel nostro territorio ne rimangono estasiati. L’importante è farli arrivare!”
Padova 21 gennaio 2015