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SEQUESTRO DI MERCE TAROCCATA IN CINA E GERMANIA

IL 25 NOVEMBRE LA “GIORNATA DELLA LEGALITA’” PROMOSSA IN ITALIA DA CONFCOMMERCIO E A PADOVA DA ASCOM.
INTANTO DUE NOTIZIE: IL “TAROCCO” VA FINIRE SOTTO PROCESSO IN CINA ED IN GERMANIA SEQUESTRANO LA PASTA FALSAMENTE ITALIANA

Due notizie, una buona e una cattiva. Ed un appuntamento.
Stiamo parlando di contraffazione e l’appuntamento con la “Giornata della Legalità”, proposta anche quest’anno, a livello nazionale, da Confcommercio, è per il prossimo 25 novembre. A Padova, ovviamente, la “Giornata” sarà celebrata a cura dell’Ascom che, da quando l’appuntamento è stato istituito, non ha mai rinunciato a far sentire la sua voce, peraltro ben viva nei confronti di contraffazione, abusivismo e varia illegalità ogniqualvolta se ne ravvisi l’opportunità.
“Anche per l’edizione di quest’anno – annuncia il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – vogliamo che Padova goda di quella visibilità nazionale che si merita se non altro per la strenua battaglia ingaggiata da anni soprattutto nei confronti dell’illegalità “made in China” che da noi ha preso campo in zona industriale”.
E relativa all’illegalità “made in China” è la prima delle due notizie che conferma come più del 40% dei prodotti venduti online in Cina, nel 2014, fossero fake (contraffatti) o al di sotto di uno standard qualitativo minimo. Tanto da fare impennare, in un solo anno, le denunce dei consumatori per frode di oltre il 300 per cento.
A rivelarlo (e la cosa non appare banale) è un report sull’applicazione della legge sulla protezione di diritti e interessi dei consumatori, presentato dal Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo, dove si dice che solo il 58,7% dei prodotti venduti online l’anno scorso erano originali o di buona qualità.

“Se lo dicono loro – continua Bertin – c’è da fidarsi. Anche se il timore, a questo punto, è che i controlli avvengano in patria ma l’invasione del tarocco avvenga qui da noi”.
Seconda notizia. In Germania sono state sequestrate due serie di confezioni di pasta “Italian sounding” dove spiccavano i nomi “Italiano” e “Milano” con tanto di bandiera tricolore, ma la pasta era prodotta una in Egitto e l’altra a Dubai.
Il sequestro è avvenuto nel corso di Anuga, la più grande fiera mondiale del settore che si svolge a Colonia e si tratta di un primo successo che può aprire le porte a iniziative più significative in un Paese dove la cucina italiana domina la scena della ristorazione ed è ai vertici delle preferenze del pubblico e dove sugli scaffali di ogni supermercato ci sono spesso decine di prodotti Italian sounding, per la più parte di produzione tedesca.
“Su scala mondiale – continua il presidente dell’Ascom – le nostre produzioni ci rimettono qualcosa come 60 miliardi di euro di mancati ricavi, una cifra enorme se confrontata con l'export italiano del settore, che nel 2014 ha toccato i 33 miliardi”.
Un’iniziativa, quella che ha portato al sequestro di Colonia, ottenuto grazie all’azione promossa dalle due Camere di commercio italiane in Germania (Francoforte e Monaco di Baviera) e da Confagricoltura, cui si è unita Unioncamere, e battezzata appunto Italian Sounding.
“La speranza – conclude Bertin – è che qualcosa possa cambiare e che la contraffazione, soprattutto giudizialmente, possa essere sanzionata in maniera esemplare. Credo che la strada non sia né semplice né corta, ma se da qualche parte il muro di complicità comincia a scricchiolare, forse qualche possibilità per il commercio legale credo si apra”.

 

Padova 5 novembre 2015