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SUPERARE LA SOGLIA DEI 1000 EURO IN CONTANTE? SI PUO' FARE

VERSO L’INNALZAMENTO DEL LIMITE DEI MILLE EURO? 
BERTIN (PRESIDENTE ASCOM PADOVA): “NOI LO SOSTENIAMO DAL 2008”
Calma e gesso.
“Una dichiarazione alla radio non ha valore di legge e visto che il fuoco di sbarramento è già avvenuto all’interno della maggioranza, direi che per cantare vittoria c’è tempo”.
Piace a Patrizio Bertin l’idea del Presidente del Consiglio di elevare da mille a tremila euro il limite all’utilizzo del contante, ma raccomanda di rimanere con i piedi per terra.
“E’ una battaglia che conduciamo da tempo – continua il presidente dell’Ascom – e che sul territorio abbiamo avviato per primi, ancora nel 2008, grazie alla segnalazione che ci era giunta in abbinata da Maap e Centro Grossisti”.
In quel tempo la cifra, allora stabilita in 12.500 euro, si abbassò drasticamente a 5.000 euro mettendo in difficoltà gli operatori del mercato ortofrutticolo i cui clienti stranieri, alle prime luci dell’alba, erano abituati a definire le transazioni in contanti. Analogo il ragionamento per il Centro Grossisti che avendo clienti anche da Austria e Slovenia, dove il criterio della limitazione non viene applicato, hanno dimostrato da subito di non gradire la “segnalazione” che obbligatoriamente va fatta alle autorità competenti.
Un problema elevato all’ennesima potenza se si guarda al comparto del turismo.
“Adesso che il flusso dei turisti russi è calato a seguito del rublo debole e delle sanzioni alla Federazione Russa – continua il presidente dell’Ascom – il problema si sente un po’ meno ma negli anni scorsi quando i russi, bontà loro, hanno tamponato le falle delle presenze, soprattutto nell’area termale, il vincolo del contante era a dir poco drammatico visto che il binomio russi-contanti era un classico difficile da superare”.

Gli esempi si sprecano.
“Il negozio del lusso del centro – racconta Bertin - che perde una vendita di oltre 10mila euro perché il cittadino svizzero non intende presentare la propria carta d’identità alla commessa o il collega gioielliere costretto a “frazionare” lo scontrino perché al cliente australiano non va proprio giù di essere “tracciato” la dice lunga sulle difficoltà instaurate da un sistema che non ha minimamente inciso sulla lotta all’evasione e che, per contro, ha favorito le vendite oltre confine”.
Ma non solo quelle oltre confine.
“Non mi pare – conclude Bertin – che ai vari Centri Ingrosso Cina abbiano problemi conseguenti al limite dei mille euro e non mi pare nemmeno che sia i cinesi che la malavita organizzata o meno, così come il racket del contraffatto, della droga e della prostituzione abbiano mai avuto problemi a trasferire denari. Segno evidente che il limite vale solo per chi è regolare e vuol continuare ad esserlo. Per cui ben venga l’innalzamento del limite e, per una volta, la politica guardi in faccia la realtà, veda di non penalizzare commercio e turismo che sono i nostri “top player”, ed eviti di intavolare battaglie ideologiche sena fondamento alcuno. In Europa rischiamo di essere i soli a fare come Tafazzi!”

 

Padova, 14 ottobre 2015