L’ACCORDO ASCOM – UNIVERSITA’ PER LA PROGETTAZIONE E RIGENERAZIONE DELLE AREE URBANE FA ROTTA SULLE TERME EUGANEE.
IL PRESIDENTE BERTIN: “NECESSARIO REALIZZARE UNA NUOVA VISIONE PER IL BACINO”
Il punto di partenza è lo stesso accordo quadro presentato in sede universitaria nello scorso marzo. Accordo che, forse si ricorderà, avrà una durata di cinque anni, e prevede, tra l’altro, la progettazione e la rigenerazione di aree degradate del territorio provinciale ma, al tempo stesso, la valorizzazione di nuovi flussi turistici, economici e sociali capaci di produrre il riscatto di aree urbane oggi bisognose di essere riorganizzate.
Un accordo che sta dispiegando i suoi effetti innanzitutto su Padova dove il “quadrilatero” che viene delimitato dal Liston, da via San Francesco, da via Altinate e da via Santa Sofia, è già oggi oggetto di studio ma che, nel corso di questi mesi, ha visto altri Comuni (in primis Rubano e Ponte San Nicolò, ma anche Camposampiero) valutare la possibilità di poter usufruire di questo combinato tra approccio scientifico (l’Università) e terminale territoriale (l’Ascom).
Ebbene, un nuovo ambito di intervento, valutato positivamente nel corso di un incontro svoltosi nel palazzo del Bo tra il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, il direttore generale, Federico Barbierato ed il prof. Edoardo Narne del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale, referente del progetto che si sviluppa sotto l’egida del prof. Fabrizio Dughiero, prorettore dell’Università al trasferimento tecnologico e al rapporto con le imprese, potrebbero essere adesso i comuni termali presi nel loro complesso.
“Le terme – spiega il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – stanno uscendo da una fase per certi versi traumatica ma che, come tutte le crisi, può essere l’inizio di un nuovo sviluppo”.
Un nuovo corso, in qualche modo certificato anche dalla nascita dell’odg delle Terme Euganee che, finalmente, dovrebbe realizzare una promozione unica per un bacino che oggettivamente è unico.
“Ma la promozione – continua Bertin – deve poter contare anche su una progettualità di prospettiva ed è quello che ci proponiamo (e che proporremo ai comuni termali) con l’obiettivo di ridare slancio ad una realtà che ha fondamentali di valore assoluto ma che necessita di essere sostenuta da una riqualificazione che non è solo legata al recupero degli alberghi non più operativi, ma che grazie all’intervento dell’Università sarà in grado di mettere sul tavolo idee e convenienze per un rilancio in grande stile”.
“Anche per le terme – dichiara il prof. Narne – l’apporto dell’Università, forte del suo essere motore di sviluppo di idee, potrà servire a migliorare e potenziare le condizioni di competitività del tessuto economico urbano che, per ciò che attiene all’ambito termale, è affatto particolare”.
Insomma una bella sfida.
“I presupposti – conclude Bertin – ci sono tutti e le prossime settimane saranno utilizzate per concordare con i Comuni un “modus operandi” che da qui ad un arco di tempo ragionevole, consenta a tutti gli attori che necessariamente dovranno essere della partita, di ridare slancio ad un comprensorio che, in Italia e all’estero, potrà far valere la propria tradizione millenaria ma supportata da una visione innovativa”.
Terme Euganee 26 agosto 2016