
ALL’ORIZZONTE SI PROFILANO CONTROLLI SUPPLEMENTARI SUGLI ASCENSORI.
PER L’ASCOM IL RISCHIO E’ QUELLO DI UNA NUOVA “TASSA” OCCULTA
Più lo mandi su e più ti tira giù …
Parafrasando il famoso claim dell’altrettanto famosa azienda del caffè si potrebbe pensare così del ventilato nuovo obbligo questa volta pensato per gli ascensori, in “caduta” – si potrebbe dire - da una direttiva europea sulla sicurezza di questi mezzi che prevederebbe (il condizionale è d’obbligo visto che il decreto è di là da venire) tali e tanti costosi adempimenti per la verifica dei parametri di sicurezza da diventare di fatto, come è stato osservato, una vera e propria tassa, che rischia di pesare economicamente come una Tasi raddoppiata.
Gli ascensori sono già da tempo soggetti a controlli obbligatori e stringenti per legge, e già quindi sono in grado di rispondere a parametri di sicurezza più che garantiti.
Questo decreto, per fortuna non ancora emanato, rischia di gravare sulle famiglie e sulle attività produttive, già pesantemente provate dalla crisi economica e dalla gragnuola di tasse e balzelli cui sono quotidianamente sottoposte.
Vero è che il Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico, ha detto che “non prevede verifiche straordinarie, bensì controlli di sicurezza da svolgersi nell'ambito della prima verifica ordinaria utile”, ma è altrettanto vero che ha anche sottolineato che una “maggiore attenzione è prevista solo per gli ascensori installati anteriormente al 1999, cioè prima dell'applicazione delle relative direttive europee in materia che hanno aumentato i requisiti di sicurezza per gli impianti".
Concretamente: le verifiche riguarderebbero la precisione della fermata e il livellamento fra cabina dell'ascensore e piano e i rischi di schiacciamento delle porte motorizzate.
Tutte cose che lo stesso Ministero ritiene siano state individuate “in modo proporzionato e selettivo” tali da non determinare spese eccessive.
C’è da fidarsi?
All’Ascom rimangono sul “chi va là” anche perché, come fanno notare all’ufficio assistenza tecnica, sono molti gli ascensori installati prima del ’99. Ascensori sicuri (lo dicono le verifiche periodiche) ma che una volta approvato il decreto avrebbero bisogno di ulteriori migliorie che, naturalmente, genererebbero ulteriori costi.
“Sull’argomento – concludono all’Ascom – c’è grande attenzione soprattutto da parte delle nostre strutture alberghiere che potrebbero trovarsi nella condizione di dover intervenire e, quindi, di dover sborsare nuovi denari in un momento in cui la redditività delle imprese dell’hotellerie deve fare i conti con i prezzi delle camere decisamente bassi per buona parte dell’anno”.
PADOVA 23 FEBBRAIO 2016
