L’ASSEMBLEA DELL’ASCOM, CHE APPROVA IL BILANCIO ALL’UNANIMITA’, CERTIFICA I NUMERI IN CRESCITA DELL’ASSOCIAZIONE.
IL PRESIDENTE BERTIN: “PER L’ASCOM UN RUOLO DI LOTTA E DI GOVERNO”
Approvazione all’unanimità del bilancio ma, soprattutto, numeri in aumento.
E’ questo ciò che è emerso dall’assemblea dell’Ascom Confcommercio di Padova svoltasi questa mattina nella sede di piazza Bardella.
Aperta da una circostanziata relazione del presidente Patrizio Bertin, l’assemblea ha registrato con piacere non solo un saldo (somma algebrica tra nuovi iscritti e cessazioni) di + 59 aziende socie nonostante le difficoltà dell’economia e dell’associazionismo nel suo complesso, ma anche un complessivo di 11.954 ore appannaggio di 7.503 allievi e più di 2.500 aziende.
Numeri di tutto rispetto per un’associazione presente capillarmente sul territorio ed in grado di rappresentare un comparto, quello del terziario, che nella nostra provincia vede il commercio in senso stretto occupare circa il 60% del totale (comunque in calo) con turismo e servizi (peraltro entrambi in aumento) dividersi equamente il restante 40%.
Ma non di soli numeri è vissuta la relazione del presidente Bertin che per l’Ascom ha rivendicato un ruolo “di lotta e di governo”.
“Un'Ascom "di lotta" – ha detto il presidente - quando si fa carico di denunciare all'esterno ma anche all'interno del sistema associativo le cose che non vanno, siano esse le tasse troppo alte o l'aumento dell'Iva che incombe, oppure certe pratiche spartitorie che se accontentano qualcuno non fanno certo il bene delle imprese nel loro complesso. Un'Ascom invece "di governo" quando abbandona la logica del "campanile" e, sul fronte del credito, azzera le gelosie e dà vita ad uno dei maggiori confidi del Veneto e quando, più in generale, si assume la responsabilità di indicare la strada per un futuro di crescita”.
E qui ha ricordato il recente accordo con l’Università per un “restyling” delle nostre città “minacciate – ha ricordato – da esplosioni urbanistiche che spingono al consumo immotivato del territorio”.
Ha poi rivolto un messaggio alla politica in vista delle prossime amministrative.
“Ai candidati sindaco non offriremo più l’alibi di proporre noi le idee – ha detto Bertin – anche perché abbiamo constatato come a sottoscrizioni che sembravano convinte corrispondevano scelte completamente diverse e impegni ridotti a carta straccia. Siano dunque i candidati sindaci a fare le poche ma concrete proposte che ritengono di poterci sottoporre e noi vedremo se accoglierle”.
Bertin ha quindi affrontato le questioni afferenti al turismo, croce e delizia di un Paese, l’Italia, che in questo campo ha perso la leadership ma che dispone di risorse infinite (paesaggistiche, storico-artistiche ma anche enogastronomiche) che meritano di essere valorizzate anche nell’ambito di quell’Unione Europea che “appare tanto lontana e tanto burocratica da offrire di se stessa l’immagine della matrigna acida ed ingiusta”.
La chiusura Bertin l’ha affidata al futuro.
“Padova e la sua provincia – ha chiosato il presidente - possono giocare le loro carte. Dobbiamo però fare in modo che i progetti, che pur ci sono e che riguardano sia il capoluogo che i centri a torto definiti "minori", diventino rapidamente realtà. Per Padova, ospedale, centro congressi, città smart, nuovo assetto della stazione ferroviaria, ecc.: il futuro è lì a portata di mano. L'importante è non lasciarcelo sfuggire!”
Padova 18 aprile 2016
