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CLASSIFICA DEGLI ALBERGHI DI PADOVA

GLI ALBERGHI DI PADOVA NELLA CLASSIFICA DI ITALIAN HOTEL MONITOR: 28° POSTO PER PREZZO E 12° PER CAMERE OCCUPATE.
MONICA SORANZO (PRESIDENTE ALBERGATORI ASCOM): “MA IL BICCHIERE E’ MEZZO VUOTO”
E’ il più classico dei bicchieri mezzi pieni o mezzi vuoti.
“Io sarei più propensa a dire “mezzo vuoto” – dichiara Monica Soranzo, presidente di Ascom Padova Hotels Federalberghi – perché le presenze sono una cosa ma la redditività è un’altra”.
A pochi giorni dalla chiusura del periodo pasquale (“E’ andato bene anche se adesso si apre il periodo dell’attraversamento del deserto”) ed in corrispondenza con la diminuzione, per il comune di Padova, del 5% della tassa di soggiorno (“Una buona cosa, ma resta sempre aperto il capitolo della destinazione delle risorse raccolte in questa maniera”), arrivano i dati di febbraio di “Italian Hotel Monitor”, il sondaggio di Trademark Italia che dal 2000 analizza una cinquantina di città italiane, le più significative per movimento commerciale e d’affari.
Cosa dice il monitoraggio? Dice che Padova è 28^ per prezzo medio della camera nel segmento 4 stelle e 12^ per tasso di occupazione.
Semplificando: prezzi complessivamente bassi (83,83 euro contro i 139,57 di Venezia o i 90,26 di Verona) e camere occupate al 53% a fronte, per esempio, del 48,1% di Trento.
“Sembrerebbero dati positivi – continua Soranzo – ma non lo sono” e spiega il perché.
“Partiamo dal prezzo che è la cartina di tornasole della condizione dell’hotellerie padovana che, purtroppo, non brilla di luce propria, ma di luce riflessa. In altre parole: a Padova si dorme ma non si spende perché la destinazione è, molto spesso, Venezia. Ecco allora che tra portali di prenotazioni e tour operator la corsa al ribasso (e va considerato che per il Monitor si tratta di prezzo medio, segno evidente che per molti i valori “pro camera” sono decisamente più bassi) è il leit motiv della nostra attività con grave danno per la redditività delle nostre imprese”.

Verrebbe da aggiungere: anche per l’indotto nel suo complesso. Una città in grado di proporre iniziative, meglio se programmate per tempo e comunicate correttamente, avrebbe il pregio di trattenere gli ospiti che occupando le camere ne farebbero rettificare il prezzo, oltretutto con una ricaduta positiva sul tessuto economico valutabile in migliaia di euro spesi negli esercizi pubblici e commerciali della città.
Un tema, quello della necessità di incrementare gli appuntamenti, che da mesi alimenta il dibattito sviluppato, ad esempio, attorno alla fiera e al centro congressi, veri e propri catalizzatori di ospiti con proiezioni, ad esempio per il centro congressi, di oltre 600 euro spesi in loco per congressista.
“Dobbiamo fare in modo – conclude la presidente Soranzo – di allineare la nostra qualità, che è complessivamente buona, con il prezzo che, invece, è oltremodo penalizzante. Ripeto: per farlo abbiamo bisogno di veicolare l’immagine di una città che ha sì dei valori assoluti (Scrovegni, Ragione, Pedrocchi, Università, Santo, Orto, ecc.) ma deve avere anche momenti di attrazione valorizzati per tempo, oltre a promuovere con forza i valori complessivi della destinazione territoriale, che si articola in molteplici punti di forza, i Colli, i percorsi econogastronomici, cicloturistici e via via esplorando.”
Un po’ come dire: attori del turismo cittadino, studiamo insieme come fare per dare maggiore lustro alla città e far sì che un turismo più “governato”, alimenti non solo i bilanci degli albergatori ma quelli di un intero tessuto economico locale.

 

Padova 4 aprile 2016